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"Le manifestazioni neofasciste sono chiaramente illegali. Cosa intende fare il Ministro?"

Di seguito il testo dell'interrogazione sui fatti accaduti il 21 maggio nel corso della manifestazione di CasaPound a Roma:

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13616

presentato da

FASSINA Stefano

testo di Martedì 28 giugno 2016, seduta n. 643

  

FASSINA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:

in data 21 maggio 2016 a Roma, città medaglia d'oro al valor civile per la Resistenza, si è svolta una manifestazione indetta dalla nota organizzazione politica neofascista CASAPOUND Italia, con l'organizzazione di un concerto del gruppo «Zetazeroalfa» che esprime contenuti politici di natura chiaramente fascista;

durante lo svolgimento di detta manifestazione, come testimoniano diversi resoconti giornalistici, nonché reportage fotografici, sono apparse croci celtiche, e saluti romani. Il riprodursi di tali gesti è uno spettacolo triste: le immagini offendono Roma e la sua coscienza democratica;

a ciò si aggiunga l'episodio di squadrismo, riportato anch'esso dalle cronache, accaduto qualche giorno prima della anzidetta manifestazione sempre in Roma, nel quartiere Pigneto, dove un gruppo di militanti di estrema destra ha aggredito alcune persone che rientravano tranquillamente a casa dopo una serata in palestra, accusati, per altro ingiustamente, di aver strappato un manifesto di CasaPound;

la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana vieta «la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista»; l'articolo 4 della legge n. 645 del 1952 («legge Scelba») prevede il reato di apologia del fascismo e vieta la propaganda per la costituzione del movimento fascista, sanzionando tale reato con pene severe; l'articolo 1 della stessa legge definisce antidemocratica e propria del partito fascista l'attività «rivolta alla esaltazione dei metodi, di esponenti, di principi, di fatti propri del predetto regime, finalizzata a compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista»;

a parere dell'interrogante, è dovere dello Stato, in tutte le sue articolazioni, dare piena attuazione alle disposizioni contenute nella legge Mancino e nella legge Scelba, relative allo scioglimento delle organizzazioni che incitano all'odio razziale e al fascismo; sempre a parere dell'interrogante, non è più possibile pensare di sottacere o sottovalutare quanto accade e compito di un Paese democratico è quello di vigilare e saper isolare detti fenomeni;

le norme richiamate prevedono la perseguibilità d'ufficio per coloro i quali si rendano responsabili di tali manifestazioni, ma quasi mai le forze dell'ordine intervengono a reprimere simili fenomeni;

si chiede l'interrogante se sia stato opportuno consentire ai neofascisti di Casapound di manifestare per le vie di Roma con simboli, cori e canti inaccettabili per una democrazia che nasce dalla lotta antifascista e dalla Resistenza, quando viceversa maggiori difficoltà ha incontrato l'organizzazione di un corteo antifascista che si opponeva a che tutto ciò accadesse;

la necessità, se si vuole sgradevole, di dover organizzare nell'anno 2016 un corteo di antifascisti si determina per il fatto che nel 2016, nonostante la guerra di liberazione, e la costituzione della Repubblica cui si deve fedeltà come rappresentanti dello Stato, insieme ai prefetti ed alle forze dell'ordine, ci sia ancora chi ostentatamente si dichiara fascista, contravvenendo le leggi dello stato e cosa ancor più grave chi ne professa e ne pratica l'ideologia;

appare all'interrogante inspiegabile che gruppi politici che si richiamano al fascismo, in quella che all'interrogante appare una palese violazione della legge n. 645 del 20 giugno 1952, possano liberamente operare sul territorio nazionale e compiere azioni atte a diffondere una cultura di odio, discriminazione e violenza e a ledere i principi fondamentali della Costituzione –:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei gravi fatti a premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere per impedire il dilagare di pratiche a giudizio dell'interrogante chiaramente illegali poste in essere da tali soggetti;

se il Ministro interrogato intenda accertare, presso i competenti uffici territoriali del Governo, se sia stato fatto il possibile per impedire che si determinassero tali fenomeni e se si sia adeguatamente intervenuto per contrastare le condotte su evidenziate;

quali iniziative intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di garantire che sia applicata rigorosamente la legislazione vigente in materia ed impedire che tali fenomeni abbiano a ripetersi. (4-13616).