Salta al contenuto principale

"Protestare contro un corteo neofascista non è reato, lo impone la Costituzione"

Succede ancora che i difensori della legalità repubblicana vengano denunciati, mentre gli eversori di tale legalità possano tranquillamente sfilare in corteo. Il 5 novembre 2016 a Pavia, le antifasciste e gli antifascisti scesero in piazza per protestare contro il corteo indetto per quel giorno dall'associazione “Recordari”, un sodalizio neofascista in cui sono riuniti il gruppo Pavia Skinheads e le sezioni locali di Casapound e Forza nuova. Questura e prefettura autorizzarono il corteo neofascista, e non concessero agli antifascisti di poter manifestare nel piazzale dedicato a Ferruccio Ghinaglia, il giovane dirigente comunista ucciso dalle squadracce fasciste il 21 aprile 1921. Il presidio antifascista si radunò spontaneamente altrove in modo assolutamente civile e pacifico, ma venne ciò nonostante caricato dalle forze dell'ordine. Ne seguirono trenta denunce a carico degli antifascisti, ventitré delle quali presto archiviate. Gli imputati nel processo pavese sono iscritti alla nostra associazione: tra essi c'è l'ex presidente della sezione cittadina di Pavia, Claudio Spairani, che si trova paradossalmente “alla sbarra” per aver fatto il suo dovere d'antifascista. A tutti gli imputati vanno la nostra vicinanza e la nostra massima solidarietà. Mobilitarsi per protestare contro un corteo apologetico del fascismo non è un reato, lo impone la Costituzione della Repubblica, nata dalla Resistenza. La prossima udienza del processo si terrà venerdì 19 luglio, alle ore 9:30, presso il tribunale di Pavia. Invitiamo chi può ad assistervi.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

16 luglio 2019