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L'insegnamento di Mirka

di Gabriella Manelli

Abbiamo perso la nostra Mirka, Laura Polizzi, amica e presidente dell’Anpi di Parma. Mirka ha rappresentato per me, e non solo, già tanti anni fa,il primo contatto con la Resistenza, quello che ha segnato tante mie scelte future. Perché ho incontrato in lei la Resistenza non come episodio da conservare gelosamente nell’urna della memoria, né come celebrazione di un passato tanto prezioso quanto irripetibile, ma come passione del presente, ricerca e analisi instancabile dei problemi del nostro vivere quotidiano, dialogo ininterrotto con le persone e i loro bisogni.
Non c’era sosta in Mirka, né stanchezza né ripetizione o appagamento. Eppure il suo passato, così incredibilmente ricco di esperienze e responsabilità gliene avrebbe dato motivo. Neanche ventenne era presente a villa Braga, dove, l’8 settembre, i rappresentanti dell’antifascismo parmense si incontrarono per coordinare la lotta di liberazione, dando l’avvio a quello che sarà il CLN. La sua intensa partecipazione alla lotta clandestina, denunciata, la costrinse a fuggire in provincia di Reggio Emilia, dove fu partigiana combattente. Intanto tutta la sua famiglia veniva deportata in Germania. Il padre non tornerà dal campo di concentramento.
Altri membri della famiglia subirono il carcere. Tutti insomma furono perseguitati. Così fu temprato il carattere, la cui forza abbiamo conosciuto e che è stata di sostegno a tanti di noi, fuori e dentro l’Anpi.
Come vicepresidente nazionale e presidente del Coordinamento delle donne dell’Anpi, non ha cessato mai di ‘resistere’, cioè di lottare a difesa dei diritti di tutti, in particolare delle donne. Ricordo alcune memorabili iniziative da lei promosse: “Lettura al femmininile della Costituzione”, il convegno nazionale di Brindisi sulla storia delle donne; e, per l’Istituto storico di Parma, la fondazione dell’Archivio delle donne. È questo particolare aspetto della sua instancabile attività che oggi mi preme soprattutto ricordare: come Mirka abbia sempre interpretati in prima persona la dignità, la libertà, l’intelligenza e il coraggio delle donne, che oggi facili generalizzazioni sembrano porre in dubbio.
Grazie,Mirka, per la generosità e la passione, la dedizione ad una missione civile e la capacità di ascolto di tutti, in particolare dei giovani che via via sono stati protagonisti delle stagioni della nostra storia, dei nuovi bisogni e delle nuove culture, punto di riferimento di nuove consapevolezze e resistenze. Giovane, grande Mirka