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L'anpi di Udine va dal giudice: "Basta diffamare la resistenza"

Oggi l'ANPI di Udine, con mandato sottoscritto dal presidente nazionale prof. Carlo Smuraglia, ha dato incarico all'avv. Rino Battocletti del foro cittadino di presentare dichiarazione di costituzione di parte civile a fianco della famiglia del defunto onorevole Mario Lizzero contro Diego Volpe Pasini che ne ha offeso la memoria nell'intervista rilasciata al “Messaggero Veneto” e pubblicata il 2 agosto 2008, nella quale sosteneva che questi “ha sempre portato dentro di sé la responsabilità politica del massacro di Porzûs”.

Il Giudice ha ammesso la costituzione dell'ANPI insieme a quella del figlio di Andrea, Luciano Lizzero, per conto di Fidalma Garosi “Gianna”, da poco deceduta. Il Giudice ha ammesso i documenti e le prove testimoniali, rinviando il processo per la loro audizione all'udienza del 19 ottobre.

La costituzione dell'ANPI come parte civile si propone il risarcimento dei danni derivanti dal reato (art. 595 c.p.) compiuto dal Volpe Pasini quantificati in 25.000 euro e nell'obbligo di pubblicazione per almeno due volte sui giornali locali, a spese del colpevole, della sentenza che ci si propone di ottenere dal giudice

L'iniziativa - spiega il presidente dell’Anpi di Udine Federico Vincenti - ha naturalmente, soprattutto, un significato morale e politico: non è tollerabile che la Resistenza, anche nei suoi uomini migliori che sono stati all'origine della Repubblica e della Costituzione italiana, sia oggetto di attacchi diffamanti, ingiusti e senza alcun fondamento storico.

Nell'istanza l'avv. Battocletti ricorda che il tribunale di Milano nel 2004 ha già condannato il giornalista Gian Antonio Stella del Corriere della Sera per diffamazione dell'onorevole Lizzero per dichiarazioni analoghe a quelle oggi contestate a Volpe Pasini.

"Purtroppo - si aggiunge - in questi giorni alla Camera dei Deputati è in discussione un progetto di legge (già approvato dalla Commissione Difesa ed ora all'esame dell'aula)che prevede il riconoscimento giuridico ed il finanziamento delle associazioni dei reduci della Repubblica Sociale Italiana ed al Senato è stata presentata, da esponenti della maggioranza, una proposta di legge per l'abrogazione della dodicesima norma transitoria della Costituzione che impedisce “sotto ogni forma la ricostituzione del Partito Fascista”. Tutto questo dà l'idea del clima politico e morale a cui l'ANPI intende reagire: il cosiddetto “revisionismo storico” che intende riabilitare il fascismo e diffamare i combattenti per la libertà è spesso appoggiato e finanziato dalle istituzioni e trova ampio spazio sugli organi di informazione".

"In questo modo, però, - sottolinea il il presidente dell’Anpi di Udine - oltre a compiere un oltraggio alla realtà storica, si colpiscono le basi della Repubblica democratica frutto del sacrificio e dell'intelligenza di migliaia di italiani. L'ANPI ha fiducia che la magistratura friulana interverrà con sollecitudine per accertare le responsabilità ed emanare il giudizio sul caso in oggetto che riveste particolare significato politico e morale".