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Viterbo: "Erinna non deve chiudere"

Adesione del Comitato provinciale Anpi Viterbo alla manifestazione “Se chiude Erinna, io torno ad avere paura”.

La vicenda ha inizio con un inspiegabile, mancato rinnovo della convenzione da parte dell’Amministrazione provinciale di centrodestra con il Centro contro la violenza sulle donne gestito dall’associazione Erinna. Il risultato? Che ora rischia di chiudere.

L’associazione di “donne contro la violenza sulle donne“ era nata nel 2000 per aiutare, appunto, le donne vittime di maltrattamenti, violenze e stupri. Nel 2005 aveva intrapreso la gestione del Centro antiviolenza. Un luogo fondamentale per la difesa della donna, dove hanno trovato conforto e consulenza decine e decine di cittadine che, per timore o timidezza, non si sarebbero mai rivolte ad altri enti o istituzioni. Un lavoro encomiabile, ben documentato dalla pubblicazione Erinna, Al Centro le donne (Vetralla, Ghaleb, 2010), che non può essere interrotto - scrive in un comunicato Silvio Antonini, segretario dell'Anpi di Viterbo - per questioni burocratiche o pretesti di vario genere.

"È per questo motivo - aggiunge - che il Comitato provinciale Anpi, Associazione per cui la difesa e l’emancipazione della donna rappresentano questioni di assoluta centralità, chiama tutti gli gli iscritti e tutti gli antifascisti a partecipare alla manifestazione di protesta promossa dai comitati "Tredici febbraio" e "Erinna non deve chiudere".

L’appuntamento è per giovedì 28 luglio alle ore 17,00 in piazza della Repubblica (monumento ai facchini di S. Rosa)-