Salta al contenuto principale

La libera Repubblica partigiana di Carnia

L'Anpi Friuli Venezia Giulia con il Comune di Ampezzo, domenica 25 settembre, nell'ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia oirganizzano una manifestazione su "L'attualità dell'esperienza della Repubblica Libera della Carnia e dell'Alto Friuli".

Questo il programma.

Ore 9.30 – Messa in ricordo dei caduti (accompagnata dal coro di Ruda).
Ore 10.30 – Concentrazione dei partecipanti presso il monumento ai Caduti e partenza del corteo.
Ore 10.45 – Saluto del sindaco di Ampezzo Michele Benedetti. Saluto del Presidente regionale dell'ANPI Federico Vincenti.
Intervento del Rettore dell'Università di Udine Cristiana Compagno.
Intervento del Presidente della Giunta Regionale Renzo Tondo.
Ore 11.30 – Orazione ufficiale del Presidente nazionale dell'ANPI Carlo Smuraglia.
Parteciperanno la “Nuova banda di Orzano” diretta dal maestro Nevio Lestuzzi ed il coro femminile “Multifarian” di Ruda.
I signori Sindaci sono pregati di partecipare con la fascia tricolore e con il gonfalone del Comune.
Sono invitate le Associazioni combattentistiche e d'arma con le proprie insegne.

Le auto potranno essere parcheggiate anche nella zona del campo sportivo (strada da Piazza dei Caduti).
I pullman, dopo aver fatto scendere i passeggeri in Piazza dei Caduti, dovranno essere parcheggiati nella zona industriale (un chilometro prima del centro di Ampezzo sulla destra).

L'articolo

di Federico Vincenti*

Nel mentre si stanno concludendo le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia è importante ricordare gli eventi straordinari che avvennero nel momento più drammatico del II° conflitto mondiale, quando la gente carnica e delle prealpi friulane, ribellandosi all’invasore ed ai collaborazionisti, scrisse una delle pagine più significative della storia italiana: le libere Repubbliche partigiane che furono le radici della libertà e della democrazia.

Fra le Zone liberate e governate e governate una particolare rilevanza va’ riservata alla “Zona Libera della Carnia e dell’Alto Friuli”, formatasi tra l’estate e l’autunno del 1944 quando il Friuli era stato inserito nella “Operation Zone in Adriatisches Küstenland”, territorio di fatto annesso al 3° Reich, zona di operazioni come in Polonia, poiché considerata di alta pericolosità per le truppe tedesche.

Questa Repubblica partigiana, posta a ridosso della Germania nazista è stata la più estesa d’Italia con 2500 km². Abitata da circa 90.000 persone distribuite in 38 comuni, si estendeva dalla Carnia e dall’Alto Friuli fino al Cadore. Per prima cosa furono creati i C.L.N. comunali che organizzarono ovunque le elezioni democratiche delle Giunte locali; per le quali votarono i capifamiglia – anche le donne in quella condizione - secondo l’uso delle latterie sociali, quindi si costituì il C.L.N. Zona Libera, una vera e propria Giunta di Governo con i rappresentanti civili dei cinque partiti antifascisti e delle organizzazioni di massa, oltre naturalmente ai rappresentanti delle formazioni partigiane della Garibaldi e della Osoppo, con funzioni di coordinamento con il potere militare.

Fu una grande sperimentazione democratica che legiferò per la difesa del territorio montano e boschivo, per l’equa tassazione, per la scuola pubblica, per il voto alle donne, sulla giustizia civile e per l’abolizione della pena di morte per reati comuni.

Nella sua capitale in Ampezzo la Giunta di Governo si differenziò dalle altre Zone Libere per la separazione dell’autorità politica da quella militare e dandosi autonomi ordinamenti.

I tedeschi non potevano subire l’onta di avere sulla porta di casa loro un territorio da dove i partigiani carnici mettevano in pericolo i trasporti di rifornimenti e truppe e dal quale più volte compierono incursioni sul suolo nemico.

La repressione fu feroce, infatti 40.000 tedeschi, fascisti, cosacchi e caucasici invasero la Carnia intera, questi ultimi due si stabilirono con carriaggi e famiglie nelle case della popolazione.

Caddero 900 partigiani e civili nelle continue rappresaglie e nella deportazione nei lager. La Carnia divenne “Kozakenland in Nord Italien”, ma la lotta contro l’invasore non ebbe tregua e durò fino all’8 maggio 1945, giorno della resa dell’invasore e della liberazione.

Le storie di queste isole di libertà sono la fonte dei valori che troviamo oggi nella nostra Costituzione.

*Coordinatore Regionale dell'ANPI Friuli Venezia Giulia e Presidente del Comitato Provinciale ANPI di Udine