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Nè piazza, nè busto al prefetto fascista e razzista di Aielli: lettera Anpi a Maroni

Nessuna piazza e niente busto per il prefetto fascista e razzista. In estrema sintesi è questo il senso di una lettera che L'Anpi dell'Aquila ha inviato al ministro degli interni, on. Roberto Maroni per sollecitare un suo intervento a proposito della decisione del Comune di Aielli di intitolare, appunto, una piazza (già piazza Rosrgimento) e dedicare un busto al fascistissimo prefetto Guido Letta, sostenitore della Repubblica di Salò e convinto assertore delle leggi razziali che portarono migliaia di ebrei italiani nei campi di concentramento nazisti.

Qui di seguito il testo delle lettara che rievoca la vicenda.

Onorevole signor Ministro,
l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia intende portare alla sua attenzione la situazione che si è determinata nel Comune di Aielli (AQ).
Nei mesi scorsi, il Sindaco di Aielli, Benedetto Di Censo, aveva annunciato una solenne manifestazione per intitolare l’attuale Piazza Risorgimento all’ex Prefetto Guido Letta e per assegnare la cittadinanza onoraria all’On. Gianni Letta, attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’Amministrazione comunale provvedeva a promuovere questa duplice iniziativa con due distinti atti amministrativi: la Delibera di Giunta comunale n. 28 del 13 aprile 2011 “Modifica intitolazione della piazza attualmente denominata Piazza Risorgimento” (1) e la Delibera di Consiglio comunale n. 10 del 3 giugno 2011 “Concessione della cittadinanza onoraria”.(2)
La manifestazione nel suo complesso veniva solennemente annunciata sugli organi di informazione e con ampia diffusione di inviti per il 17 settembre 2011. (3)

Le critiche dell’ANPI provinciale (4) e di molti cittadini aiellesi sulla nuova intitolazione della piazza proprio in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (e forse anche la prudenza dell’On. Gianni Letta) avevano determinato il rinvio della cerimonia: rinvio che poteva essere l’occasione per riflettere seriamente e assumere decisioni condivise che valorizzassero la storia unitaria e democratica del nostro Paese.

Il fatto che proprio nell’anno in cui si celebra il 150° anniversario dell’Unità nazionale un’Amministrazione decida di togliere da una piazza l’intestazione “Risorgimento” per assegnarla a una figura che fu Prefetto del Fascismo e attuatore delle leggi razziali – peraltro usando la somma di 20.000,00 € assegnata dalla Provincia, appositamente destinata a “Compartecipazione Spese Comune di Aielli - Celebrazione 150° Unità d’Italia”, come parte dei fondi stanziati con l’OPCM n. 3945 del 13/06/2011 e affidati al Commissario delegato per la Ricostruzione post-terremoto (5) – rappresenta un atto gravissimo ed un’offesa vergognosa alla Nazione italiana e allo spirito della Costituzione antifascista del nostro Paese.

Una riflessione e un apprezzabile ripensamento da parte del Sindaco sarebbero stati – e sarebbero tuttora – più che mai doverosi alla luce dei fatti storici.

Infatti l’intitolazione della piazza all’ex Prefetto Guido Letta è stata giustificata “per l’aver [Guido Letta] ricoperto incarichi prestigiosi come Prefetto di sedi importanti per diversi decenni”. (6)
E durante il dibattito in Consiglio Comunale, al consigliere Giannini che suggeriva “di fare ricerche storiche più approfondite e di sentire la comunità”, il Sindaco aveva replicato “per quanto riguarda il Prefetto Letta di non essere uno storico, ma di prendere atto dell’operato del Prefetto […] come benefattore del Comune di Aielli”. (7)

In realtà il Prefetto Letta nelle sue convinzioni, nei suoi atti politici e nella sua carriera amministrativa fu tra i più ferventi sostenitori del fascismo, fu membro della segreteria particolare di Mussolini e in quanto tale intermediò con il vile sicario di Giacomo Matteotti, Amerigo Dumini (8), aderì alla Repubblica Sociale Italiana di Salò anche nella sua qualità di ufficiale dell’esercito, fu un convinto assertore e un rigoroso attuatore delle famigerate leggi razziali emanate nel 1938 dal fascismo e causa di deportazione e morte per migliaia di ebrei italiani (9), dopo l’8 settembre 1943 “dette prova fin dal primo giorno di collaborare lealmente con le autorità militari germaniche, meritandosi piena fiducia e parole di alto riconoscimento” (10), fu nominato Console della MVSN – Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale a scelta speciale e addirittura, per i suoi meriti di collaborazione con la Germania nazista, fu insignito dell’Ordine dell’Aquila Tedesca (in tedesco Verdienstorden vom Deutschen Adler), una speciale onorificenza dell’Ordine Cavalleresco nazista istituita il 1 maggio 1937 da Adolf Hitler e assegnata a soli 9 Prefetti su 322 (11).

Dunque meglio sarebbe stato approfondire e, alla luce di queste (e altre) valutazioni, soprassedere al cambio d’intitolazione della piazza.
Invece, il 20 agosto scorso, in gran segreto e in modo repentino, addirittura nell’ambito dei festeggiamenti dei santi patronali, è avvenuta la cerimonia che ha modificato il nome della piazza cittadina da Piazza “Risorgimento” a Piazza “Guido Letta”, con l’installazione di un busto dell’ex Prefetto che il titolare, consapevole dei suoi trascorsi fascisti, si era fatto fare da solo e installare nella sua villa privata.
Ovviamente alla manifestazione non c’erano gli illustri ospiti nazionali evidentemente imbarazzati, non è stata assegnata la prevista cittadinanza onoraria all’On. Gianni Letta e la cerimonia si è ridotta a un “blitz” improvvisato, sintomo di vergogna per una scelta poco meditata e ancor meno condivisa (12).

La scelta dell’Amministrazione di Aielli – qualunque ne fossero le intenzioni – si è rivelata sbagliata e grave. E deve essere rivista per non costituire un “precedente” antistorico, negazionista e in palese contrasto con i valori e i principi della Costituzione Repubblicana.
Per questo motivo l’ANPI, forte del suo patrimonio di serietà, prestigio e onorabilità, continuerà a difendere – ad Aielli e ovunque – i valori della storia democratica dell’Italia, della Resistenza antifascista e della Costituzione repubblicana da qualunque tentativo revisionista.
Lo farà con il giusto rispetto verso tutti, ma in modo intransigente e appassionato in onore della cultura democratica della Provincia dell’Aquila, insignita nel 2005 dal Presidente Ciampi della medaglia d’oro al valor civile.

Con questo spirito e nell’ambito delle sue prerogative istituzionali, ci permettiamo di chiedere il suo autorevole intervento di Ministro della Repubblica italiana perché si ponga riparo a questo atto grave e inusitato.

L’Aquila, 3 ottobre 2011

L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani della Provincia dell’Aquila

Note.

1 - In allegato la Delibera di Giunta n. 28 del 13.4.2011
2 - In allegato la Delibera del Consiglio n. 10 del 3.6.2011
3 - In allegato l’invito per la cerimonia organizzata dal Comune di Aielli per il 17 settembre 2011
4 - In Allegato il comunicato dell’ANPI del 11 luglio 2011 e gli articoli di stampa del 13.7.2011
5 - In allegato la Delibera di Giunta Provinciale dell’Aquila n. 118 del 18 luglio 2011 “OPCM 3945 del 13 giugno 2011 – Variazione agli strumenti di programmazione economico-finanziaria 2011-2013 – Variazione al PEG 2011
6 - Cfr. Motivazioni in Delibera di Giunta n. 28 del 13 aprile 2011
7 - Cfr. Verbale della Delibera di Consiglio n. 10 del 3 giugno 2011
8 - Giuliano Capecelatro, La banda del Viminale: passione e morte di Giacomo Matteotti nelle carte del processo, Net, Il Saggiatore, Milano, 2004
9 - Da una Lettera del Prefetto Guido Letta: "L'applicazione rigorosa delle leggi razziali, come era nelle direttive del Gran Consiglio, conduce ad una inevitabile conseguenza: separare quanto è possibile gli italiani dall'esiguo gruppo di appartenenti alla razza ebraica, che, se anche in parte discriminati, restano pur sempre soggetti ad un regime di restrizione e limitazione dei diritti civili e politici. Occorre pertanto favorire nei modi più idonei ed opportuni questo processo di lenta ma inesorabile separazione anche materiale. Su queste direttive richiamo la vostra personale attenzione e vi prego di farmi conoscere le iniziative, che d'intesa coi Fasci, prenderete al riguardo e i risultati ottenuti".
Fonte: http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=3991
10 - n allegato la lettera dell’ufficiale dell’Esercito tedesco, Cap. Josef Schwab a Giovanni Dolfin, Segretario particolare del Duce – Genova, 22 ottobre 1943
11 - Cfr. Alberto Cifelli, I Prefetti del Regno nel ventennio fascista, pubblicazione della Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno – SSAI, Roma, 1999
12 - Allegato articolo de Il Centro del 21 agosto 2011

RASSEGNA STAMPA:

http://www.piazzagrande.info/politica/35953/piazza-intitolata-prefetto-fascista-lettera-maroni-fatto

http://www.piazzagrande.info/politica/35921/aielli-piazza-intitolata-prefetto-fascista-guido-letta

http://www.ilcapoluogo.com/News/Politica/Caso-Aielli-Anpi-L-Aquila-scrive-a-Maroni-66465

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Abruzzo/?id=3.1.2519352877