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L'Anpi: "Il nuovo presidente della Repubblica sia un provato antifascista"

"Il nuovo Presidente della Repubblica sia un provato antifascista, e sul Governo nessun compromesso indecente": questo in sintesi la posizione dell'Anpi emersa al termine dell'ultimo comitato nazionale.

Questo il testo del documento approvato.

"Il Comitato Nazionale dell’ANPI, sentita ed approvata la relazione del Presidente Nazionale sulla situazione politica, premesso che l’ANPI esprime seria preoccupazione per la grave situazione politica e sociale del Paese e per i rischi che il protrarsi della stessa può comportare;

considerato
che l’ANPI, pur non entrando nel merito delle operazioni che si stanno svolgendo, col concorso di tutti i partiti e sotto la guida del Presidente della Repubblica, non può restare neutrale e indifferente rispetto alle grandi questioni che si propongono (dalla formazione di un Governo fino alla funzionalità del Parlamento ed alla elezione del nuovo Presidente della Repubblica) e dunque esprime con forza la necessità che ogni scelta sia ispirata ai principi ed ai valori della Costituzione ed alla esigenza di moralità e di correttezza da tante parti sollecitata;

formula
l’auspicio che si riesca, in tempi brevi, ad ottenere la formazione di un Governo stabile e democratico, che riscuota la fiducia sia del Parlamento, sia dei cittadini e delle cittadine, corrisponda, nel complesso, all’esito del voto espresso dal popolo e sia in grado di fare fronte alle gravi difficoltà che il Paese sta attraversando, alla vera e propria emergenza sociale in atto, ai problemi del lavoro e della mancanza di occupazione e della stessa dignità nel lavoro, adottando - nel contempo - le misure necessarie per ricostruire un vero rapporto di fiducia col Paese;

chiede
che si metta mano con serietà, efficienza e celerità ai provvedimenti diretti a superare la grave degenerazione politica, sociale e morale in cui il Paese è caduto, a partire dalla legge elettorale, adottando anche le misure occorrenti per rafforzare le istituzioni e la democrazia, nel contesto di una Europa unita, politica, sociale e interamente democratica;

manifesta
la volontà e la pretesa che, in ogni campo, vengano privilegiati il bene comune e l’interesse collettivo e che pertanto qualunque intesa o accordo politico siano ispirati ai criteri della trasparenza e della coerenza, al di là di ogni operazione che rimandi all’immagine di un sistema partitocratico obsoleto e al di fuori da ogni compromesso “indecente”, che non farebbe altro che alimentare il clima di sfiducia che percorre largamente il Paese;

ribadisce
la necessità che l’elezione del Presidente della Repubblica avvenga nella più netta e trasparente chiarezza, conducendo alla scelta della persona più adatta ad esercitare un ruolo di garanzia così delicato, non solo per la sua personale storia ma anche per un’autorevolezza che fondi le sue radici nella nostra storia e nei valori fondamentali espressi dalla Costituzione nata dalla Resistenza. Un Presidente, insomma, che dia piena garanzia di sobrietà ed imparzialità e prima di tutto di piena rappresentanza dell’unità nazionale, dell’antifascismo e della democrazia".