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Napolitano su Berlusconi: la condanna è un obbligo applicarla

La condanna? È un obbligo applicarla. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napoltano, chiude, come aveva promesso di fare, con una dichiarazione scritta, la discussione sul futuro di Silvio Berlusconi, dopo la condanna confermata dalla Corte di cassazione.

Una dichiarazione che arriva dopo giorni di polemiche e troppe tirate di giacca. Anche di tipo grottesco. Vedere per credere il servizio sul sito Huffington post (gruppo l'Espresso) che oggi - poche ore prima che il presidente diffondesse la sua dichiarazione - rilanciava un ridicolo accostamento, da parte del sen. Lucio Malan (Pdl) tra il comandante partigiano Francesco Moranino e Silvio Berlusconi. Qual era il nesso storico? Ovviamente nessuno. Salvo in un particolare: la concessione di una grazia da parte del presidente Saragat.

Paragone che sta solo nella testa del senatore e che la vicepresidente dell'Anpi Carla Nespolo, presidente dell'Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, respingeva subito con sdegno. "Mi sembra uno squallido paragone, come si fa a chiamare in causa il buon nome di Moranino lui è stato un eroe. Berlusconi ha solo rovinato il buon nome dell'Italia".

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