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Vincenzo Lodi

Nato a Novi di Modena il 28 dicembre 1901, morto a Chiavari (Genova) il 24 novembre 1970, impiegato.

Militante del Partito comunista sin dalla sua fondazione, durante gli anni del regime fascista era stato perseguitato e più volte arrestato. Ciononostante non aveva mai rinunciato alle sue idee e al suo impegno antifascista. Impiegato a Milano presso la "Gazzetta dello Sport", era riuscito a costituire una cellula comunista tra gli addetti al quotidiano sportivo. L'8 settembre del 1943, alla proclamazione dell'armistizio, Vincenzo Lodi lasciò l'impiego per dedicarsi completamente all'organizzazione della lotta contro gli occupanti tedeschi e contro i fascisti. Molto attivo nella Resistenza milanese, divenne il capo di stato maggiore del Raggruppamento SAP del capoluogo lombardo. Dopo l'insurrezione, ripresa la sua vecchia professione, Lodi organizzò l'amministrazione dell'edizione milanese dell'Unità, della quale fu direttore amministrativo per vent'anni. Qualche tempo prima di andare in pensione, Vincenzo Lodi era diventato vice direttore generale dell'intero complesso editoriale.