Salta al contenuto principale

Giuseppe Bentivogli

Nato a Molinella (Bologna) il 2 ottobre 1885, fucilato a Bologna il 20 aprile 1945, operaio meccanico, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Membro, sin da ragazzo, del Partito socialista, partecipò alla prima guerra mondiale. Alla nascita del fascismo, fu tra i più attivi protagonisti delle lotte contadine degli anni 1919-22. Con l'andata al potere di Mussolini, fu costretto a riparare all'estero. Rientrato in Italia nel 1926, fu confinato per cinque anni nell'isola di Ponza. Dopo l'8 settembre 1943, nonostante la non più giovane età, oltre a dirigere il movimento contadino e socialista in Emilia, Bentivogli fu uno dei più attivi organizzatori della Resistenza. Partigiano combattente della Brigata "Matteotti", fu catturato dai fascisti poche ore prima della liberazione di Bologna, sottoposto a tortura e infine ucciso.
Nella motivazione della Medaglia d'Oro a Bentivogli si legge: "... si prodigava nella lotta di liberazione in moltissime azioni quanto mai rischiose, mettendo sempre il nemico nelle più gravi difficoltà. Catturato, sopportava le atroci torture infertegli dal nemico con impassibile fermezza; condannato alla pena capitale, affrontava la morte da eroe".