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Dante Valobra

Nato a Firenze nel 1925, caduto a Castel San Nicolò (Arezzo) il 29 giugno 1944, Stella garibaldina alla memoria.

Di famiglia ebraica antifascista, Dante Valobra, il più giovane di quattro fratelli, decise di seguire Cesare, Enzo e Sauro quando questi (indirizzati da Tristano Codignola, esponente fiorentino del Partito d'Azione) raggiunsero i primi gruppi della Resistenza, che si andavano costituendo nel Mugello dopo l'armistizio. Nell'inverno il giovane, rientrato a Firenze, fu catturato, col padre, dai repubblichini della "banda Carità". Sottoposto a duri interrogatori, non si lasciò sfuggire informazioni di sorta e nel mese di maggio del 1944, pare per intercessione del cardinale Elia Dalla Costa, riuscì a lasciare "Villa Triste".
Raggiunti i fratelli ed entrato nella Brigata partigiana "Lanciotto", Dante riprese con loro la lotta contro i nazifascisti. Cadde, con altri nove compagni, combattendo a Cetica, una frazione di Castel San Nicolò, quando il paesino fu investito da un pesante rastrellamento.
Dopo la Liberazione, il nome di Dante Valobra, con quello degli altri Caduti, è stato inciso sul monumento eretto a Cetica; compare anche sulla lapide dei partigiani caduti del Comune di Firenze, nel Sacrario dei partigiani fiorentini, a Rifredi, e in quello di Campo di Marte. Alla sua memoria è stata concessa la "Stella garibaldina".