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Giovanni Cigliano

Nato a Cavallermaggiore (Cuneo) il 10 luglio 1904, deceduto a Orbassano (Torino) il 1° giugno 1972, impiegato, grande invalido di guerra, decorato al Valor militare.

Fin dall'8 settembre 1943 Cigliano, col più giovane fratello Stefano, prese parte alla Resistenza combattendo, col nome di battaglia di "Crich" e poi di "Libero", al comando di un distaccamento della Brigata Val Maira dell'VIII Brigata Garibaldi. "Libero" si distinse nel Monferrato e nelle Langhe in azioni a Incisa Scapaccino (il Comune dove risiedeva), Bergamasco e, soprattutto, col colpo di mano alla polveriera di Casalbagliano. L'11 settembre del 1944, quando era ormai vice comandante di Brigata, Giovanni Cigliano, con un gruppo di nove garibaldini, condusse l'attacco alla caserma di Pubblica sicurezza di Alessandria, riuscendo a catturare 40 fascisti e facendo un ingente bottino in armi e munizioni. Purtroppo, nella fase di sganciamento, tre partigiani rimasero nelle mani del nemico e furono fucilati. Un quarto patriota cadde durante l'azione. In loro onore la 98ma Brigata assunse il nome di "Martiri di Alessandria". Quell'azione, avvenuta in pieno centro cittadino, ebbe tale risonanza che ne parlarono i bollettini di guerra di "Radio Londra" e di "Radio Mosca". Giovanni Cigliano continuò la lotta sino alla Liberazione, come commissario della Divisione "Alessandria". Ferito e riconosciuto grande invalido, fu decorato al valore.