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Alfredo Vestri

Nato ad Arezzo il 1° ottobre 1887, fucilato a Castiglion Fibocchi (AR) il 16 luglio 1944.

Antifascista, dopo il 25 luglio 1943 si impegnò nell'attività politica e dopo l'armistizio si dedicò completamene alla lotta di liberazione, organizzando l'assistenza agli ex prigionieri alleati evasi dal campo di concentramento di Laterina e provvedendo ai rifornimenti di una formazione partigiana operante nella sua zona e della quale era commissario politico. Il 6 luglio 1944, in seguito alla delazione di un fascista, fu catturato dai tedeschi nei pressi di Santa Maria a Pigli di Arezzo mentre era col notaio Carlo Vignini e col giovanissimo partigiano Ivo Tani, di 17 anni. Mentre Vignini dopo essere stato interrogato e torturato fu spedito in Germania, di dove non avrebbe fatto ritorno, Vestri e il ragazzo furono condotti nella zona di Castiglion Fibocchi, seviziati, torturati, trattenuti fra la vita e la morte per una diecina di giorni e fucilati, quasi certamente la mattina del 16 luglio. Nel "Liber Chronicus" della parrocchia di Policiano, il 6 di luglio 1944 don Emilio Stopponi aveva annotato: "Dopo le ventitré viene a trovarmi il Vestri Alfredo. È il rappresentante del Comitato di Liberazione di Arezzo. Fin dall'otto settembre ha lavorato, con grande sacrificio, per aiutare i prigionieri francesi e inglesi evasi dai campi di concentramento. Durante l'inverno li ha procurati di ogni conforto, è stato loro guida. Si è messo molte volte nel pericolo di essere arrestato dai tedeschi e scontare salatamente la sua opera benefica..". Più avanti, a dicembre, il parroco annota ancora: "... Alcuni giorni or sono nella Parrocchia di Castiglion Fibocchi furono ritrovate alcune salme di uccisi dal tedeschi. Due di esse, seppellite nella stessa fossetta, sono state riconosciute per quelle di Vestri Alfredo e di Tani Ivo, scomparsi come si è ricordato la sera del 7 luglio scorso. Insieme a queste ve ne erano altre quattro: una di un giovane di circa 16 anni, le altre erano legate insieme e bendate.." A metà di dicembre don Emilio scrive: "Che cosa sia successo non si è mai saputo. Intorno al 13 dicembre le salme di ambedue furono ritrovate nei pressi di Castiglion Fibocchi. Siamo venuti a sapere che i due furono portati al podere Belvedere della parrocchia di Castiglion Fibocchi. Qui vennero interrogati e lasciati per vari giorni. Verso gli ultimi di luglio furono portati al podere però della stessa parrocchia e la sera stessa fucilati. Non avevano potuto parlare con alcuno. Ma da alcuni indizi, di chi li poté vedere e dagli abiti, di cui le salme erano rivestite, si poté con certezza individuare nei due cadaveri, ormai irriconoscibili, i due scomparsi...".