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Vasco Matteoli

Nato a Empoli (Firenze) il 20 giugno 1913, fucilato dai tedeschi a Bologna il 5 luglio 1944, falegname.

Attivo nell'organizzazione comunista clandestina, all'inizio della guerra di Spagna l'operaio toscano si arruolò volontario nelle Brigate Internazionali. Durante i combattimenti con i franchisti fu gravemente ferito ma, sino alla caduta della Repubblica democratica continuò nel suo impegno. Con il ritiro delle Brigate Internazionali, Matteoli, che era passato in Francia, fu internato nel campo di Vernet, di dove uscì soltanto quando i tedeschi, occupata la repubblica transalpina, lo consegnarono alle autorità fasciste italiane. Confinato a Ventotene, Matteoli riacquistò la libertà con la caduta di Mussolini e, subito dopo l'8 settembre 1943, fu tra gli organizzatori della Resistenza in Toscana. Membro del Comitato regionale del Partito comunista, fu attivo nelle prime formazioni partigiane garibaldine toscane e, successivamente, rappresentò il suo partito nel Comando unico Emilia-Romagna. Caduto nelle mani dei tedeschi a Bologna, fu fucilato.