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Elio Fregonese

Nato a Treviso il 18 dicembre 1922, morto a Treviso il 23 dicembre 2002, perito tecnico.

Di famiglia antifascista (il nonno Lorenzo era stato, agli inizi del Novecento, tra i fondatori di una delle prime cooperative operaie della provincia di Treviso e il padre, ferroviere, era stato licenziato per la sua opposizione al regime), Elio aveva lavorato come disegnatore tecnico negli stabilimenti Ilva di Marghera. Subito dopo l'armistizio, non aveva esitato a raggiungere le prime formazioni partigiane operanti nel Bellunese, ma - come aveva avuto modo di raccontare, qualche volta, nel dopoguerra - aveva dovuto superare le diffidenze verso il giovane sconosciuto proveniente da Treviso. Un ponte fatto saltare, da Elio ed altri due partigiani, presso Conegliano e le informazioni arrivate dal quartiere "Fiera", avevano poi sciolto ogni dubbio e il ragazzo aveva combattuto, per tutto il periodo dell'occupazione nazista, nella Divisione "Nino Nannetti". Dopo la guerra Fregonese è stato segretario della FIOM trevigiana sino al 1949, segretario della Camera del lavoro sino al 1956. Tornò quindi a fare il lavoro del padre, diventando anche segretario provinciale del Sindacato ferrovieri di Venezia. Fregonese è stato pure consigliere comunale di Treviso, deputato del PCI dal 1968 al 1972, quindi consigliere e assessore a Mogliano Veneto. Sempre legato all'ANPI, nel 1992 è stato tra i fondatori dell'"Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana". Ha dedicato gli ultimi anni della sua vita alla compilazione di circa millecinquecento brevi biografie dei caduti trevigiani nella guerra di Liberazione, pubblicate dall'Istituto che ha contribuito a fondare, ed ha collaborato al lavoro di censimento, condotto dalle associazioni partigiane locali, dei cippi, delle lapidi e dei monumenti alla Resistenza nella provincia di Treviso.