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Gino Damiani

Nato a Pratola Peligna (L'Aquila) il 13 aprile 1922, deceduto a Pordenone il 6 ottobre 1966, funzionario dello Stato, Croce al merito di guerra.

Studente di Giurisprudenza alla "Sapienza" di Roma, nel dicembre 1942 era tornato sotto le armi come allievo ufficiale di complemento. Al momento dell'armistizio si trovava in Puglia, a Grottaglie. Subito si arruolò volontario nel "Raggruppamento scuola Curtatone e Montanara", entrando poi a far parte del 1° Raggruppamento motorizzato che, in seguito, si trasformò in Corpo Italiano di Liberazione. Damiani partecipò ai combattimenti contro i tedeschi sulla catena montuosa delle Mainarde (Isernia) e dopo la Liberazione gli fu conferito, dallo Stato italiano e dagli Alleati, il "diploma d'onore" e la Croce al merito.Conclusi gli studi, Gino Damiani divenne funzionario del Ministero delle Finanze e poi entrò a far parte dell'Avvocatura dello Stato. Morì prematuramente, per le conseguenze di un'epatite virale contratta durante la guerra di Liberazione. Il figlio Ernesto, nel 2004, ha trascritto in un libro, intitolato Ci riconosceremo sempre fratelli, i diari lasciati dal padre sul periodo della Resistenza.