Salta al contenuto principale

Ignazio Buttitta

Nato a Bagheria (Palermo) il 19 settembre 1899, deceduto a Bagheria il 5 aprile 1997, poeta dialettale e cantastorie.

Chiamato alle armi con i “ragazzi del 99” aveva combattuto sul Piave, ricavandone un profondo disgusto per la guerra. Tornato in Sicilia aveva ripreso a lavorare nella bottega di salumiere del padre e aveva aderito al PSI, fondando a Bagheria un Circolo culturale intitolato a Filippo Turati, che fu promotore di una sommossa contadina contro i dazi comunali.
Nel 1928 Buttitta, che già aveva scritto il canto “Marabedda”, pubblicò, sino a che la censura fascista non ne decretò la chiusura, un giornale di poesia dialettale.
Trasferitosi a Milano, unì l’impegno letterario ad una fortunata attività commerciale sino a che, allo scoppio della guerra, non si trasferì a Cologno Monzese per entrare, nel biennio 1944-1945, nella Resistenza. Partigiano nelle “Matteotti”, il poeta siciliano fu arrestato dai repubblichini nel marzo del 1945. Riuscito ad evitare la condanna a morte, Buttitta dopo la Liberazione tornò in Sicilia.
Risalito al Nord cominciò a frequentare a Codogno (dove aveva aperto un piccolo supermercato), una colonia di artisti e intellettuali siciliani (tra i quali Elio Vittorini) e continuò nel suo lavoro poetico che gli valse nel 1952 il Premio Viareggio, con la raccolta “Io faccio il poeta”, che fu tradotta in molte lingue.
Il suo impegno civile Buttitta l’aveva già dimostrato nel 1947 con “A stragi di Purteddu”, sul massacro compiuto dal bandito Giuliano a Portella della Ginestra, ed ha continuato a dimostrarlo per tutta la vita sino a che la sua parabola quasi centenaria non si è chiusa.
Nel 2005 a Ignazio Buttitta è stata intitolata una Fondazione; porta il suo nome la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Sassari; un “Premio Buttitta” è organizzato dal “Centro Guttuso” di Favara; nel 2010 a Bolognetta, un piccolo centro a 25 Km da Palermo, al popolare poeta è stata intitolata una via.

_