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Cesare Lombroso

Nato a Venezia il 1° luglio 1910, deceduto a Venezia il 23 febbraio 1989

Cesare Lombroso nasce da una famiglia di religione ebraica stabilitasi a Venezia sin dal 1492. Da ragazzino sfugge al dileggio dei coetanei per la sua diversità rifugiandosi nella lettura e nello studio. Il suo primo maestro sarà Carlo Izzo, socialista, studioso di letteratura inglese, che lo rafforzerà sia nell’opposizione al fascismo sia nell’amore incondizionato per l’universo del libro. Cesare, infatti, nel corso della vita, oltre che accanito lettore, diverrà stampatore, editore e collezionista.

Sarà però Trieste, dove Cesare completa gli studi universitari in economia, la città degli incontri decisivi per la militanza antifascista: conosce e frequenta gli intellettuali di confine, cosmopoliti, mitteleuropei e anticonformisti che si ritrovano nella libreria di Umberto Saba. Una sera, in ritardo a un appuntamento per il cronico mal di testa che lo affligge, scampa a una retata dell’Ovra.

Rientrato a Venezia nel 1934, si impiega al Mulino Stucky, sotto la direzione del dottor Finzi, ebreo antifascista. Si innamora di Wanda, segretaria del direttore e figlia di un sindacalista. In quegli anni prende contatto con i gruppi di oppositori al regime di Porto Marghera, del Caffè Piccolo Lavena, con i ferrovieri, gli operai comunisti, gli arsenalotti. Dopo un viaggio in Germania nel ’37, tenta di convincere familiari e amici ebrei a lasciare l’Italia: inutilmente, alcuni di loro subiranno la deportazione. Cesare e Wanda vivono in un appartamentino alle Zattere, tengono i contatti coi socialisti in carcere e al confino, stampano volantini, ospitano dissidenti di passaggio. Con la falsa identità di Cesare Landi (ma i tedeschi lo ricercano anche come l’uomo dalla giacca verde), Lombroso allarga il giro dei contatti a Vittorio Veneto, Treviso, Castelfranco, che diventerà il suo campo di battaglia di comandante partigiano.

Nel 1942, costituitosi il Partito socialista veneto, Lombroso dà l’avvio al processo di unificazione con il Movimento di unità proletaria, di cui era entrato a far parte. Stretti i rapporti con Lelio Basso e con i gruppi milanesi e genovesi, i due partiti danno vita al Fronte nazionale d’Azione, con il Pd’A, i liberali, i cattolici. Dal ’43 Cesare è nel Cln di Treviso, si occupa dell’uscita dell’Avanti clandestino in occasione degli scioperi del ’44, partecipa ad azioni di guerra con le Matteotti ferroviarie e la Brigata Carnia.

Dopo la Liberazione, Lombroso è nella direzione del Psi, è giornalista e direttore responsabile (1948-’49) dell’Avanti, vicesindaco di Jesolo e presidente della locale Azienda turistica, editore della Stamperia di Venezia che pubblica opere di notevole ineresse storico-artistico, presidente dell’ANPI provinciale della sua città per oltre dieci anni e componente del Comitato Nazionale.