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Marino Patrignani

Nato ad Arcevia (AN) il 16 giugno 1922, Caduto ad Arcevia (AN) il 5 maggio 1944.

Marino è perito agrario, ha studiato grazie ai grandi sacrifici della sua famiglia contadina. I Patrignani si sono trasferiti da Arcevia alla vicina Barbara, quando Marino è molto piccolo. Nell'intera zona è dominante il sentimento antifascista e dopo l'armistizio Marino è tra i primi a contribuire alla nascita delle prime formazioni partigiane, divenendo Comandante del gruppo operante a Colonnetta di Serra de' Conti. Le azioni di contrasto agli occupati nazisti e ai collaborazionisti repubblichini si susseguono, l'intero territorio è loro ostile ma le truppe hitleriane e fedeli alla dittatura mussoliniana non reagiscono. Così si possono organizzare anche i festeggiamenti per la festa del Primo maggio, soppressa dal regime, con comizi del presidente del CLN locale, Mario Zingaretti, ad Arcevia, Montefortino e Piticchio. Avvisati da spie del luogo, e SS e i miliziani di Salò decidono una punizione immediata. Secondo le fonti, almeno 2.000 uomini armati, danno il via a un feroce rastrellamento, adottando anche la tattica della “caccia al lavoratore” già praticata nell'entroterra marchigiano. Il 4 maggio 1944 a Monte Sant'Angelo sono catturati e fucilati almeno 24 civili. Lo stesso giorno, nella frazione di Montefortino, 14 giovani sono presi prigionieri, torturati e sterminati. Ma ad Arcevia la repressione contro ”i banditen” deve essere esemplare. Il 5 maggio la cittadinanza viene riunita sotto le mura di San Rocco di Arcevia. Marino è stato catturato a un posto di blocco mentre provava a raggiungere i compagni di lotta per avvisarli dell'operazione nazifascista. Era stato seviziato prima di fargli affrontare il plotone di esecuzione. Con Patrignani verranno fucilati Eraclio Capannini, Giuseppe Lattieri, Giuseppe Militti e Dedalo Scipioni. Il giovane perito agrario prima di morire si toglie le scarpe, le tira addosso ai boia e, come ricorda l'onorificenza, affrontò la morte gridando “Viva l'Italia libera”. A Marino Patrignani verrà intitolata una squadra partigiana che combatterà fino alla Liberazione.