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Adriano Caralli

Nato a Occhieppo Inferiore (allora Vercelli, oggi Biella) il 19 aprile 1924, morto in combattimento a Sordevolo (BI) il 10 febbraio 1944, operaio.

Militare in Fanteria, dopo l'armistizio Caralli era subito entrato nella Resistenza, scegliendo come nome di battaglia quello di "Omero". Il suo impegno nella lotta contro i nazifascisti durò soltanto pochi mesi. Sorpreso dai tedeschi mentre con altri suoi compagni, a bordo di due auto, era di ritorno da una missione, il giovane fu abbattuto a raffiche di mitra. Pietro Secchia e Cino Moscatelli, nel loro libro Il Monte rosa è sceso a Milano, edito nel 1958 dall'Einaudi, hanno così ricostruito il sacrificio di Adriano Caralli e dei suoi compagni: "èIl 9 febbraio dieci uomini guidati dal comandante Salza (Mastrilli), compiuta un'importante azione di polizia, rientrano su due macchine a notte inoltrata; segnalati da una spia, cadono in un agguato teso dalle SS a Sordevolo. La prima macchina riesce a sfuggire, ma la seconda, che seguiva a breve distanza e sulla quale si trovavano i garibaldini Caralli, Chiorino, Manni e Mastrilli, viene violentemente investita dal fuoco nemico. I partigiani armati di sole pistole rispondono, ma l'efficacia del loro tiro è scarsa e, ad uno ad uno, cadono. Il primo ad essere colpito è Caralli che a terra mortalmente ferito continua a sparareè". Poco dopo la morte dell'operaio di Occhieppo, si costituirà sull'Alpe Valneira un distaccamento partigiano della VII Brigata Garibaldi, che continuerà, col suo nome, la lotta contro fascisti e tedeschi. Nel suo paese natale un viale porta oggi il nome di Adriano Caralli.