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Vinicio Lago

Nato a Roma il 9 gennaio 1920, caduto in provincia di Udine nell'aprile del 1945, laureato in Legge, Medaglia d'argento al Valor militare alla memoria.

Nato nella Capitale da genitori triestini, nel 1941 il giovane fu mobilitato e mandato in Jugoslavia come sottotenente di fanteria. All'armistizio era in servizio presso la Delegazione Trasporti di Trieste. Sfuggito alla cattura da parte dei tedeschi, Lago riuscì a raggiungere Bari quando la città era già stata liberata. Messosi a disposizione di quel comando militare, il giovane ufficiale, dopo un breve periodo di addestramento, fu paracadutato nei pressi di Attimis (Udine); suo compito: stabilire i contatti tra le formazioni partigiane operanti nella zona e il Comando alleato. Lago, che aveva assunto lo pseudonimo di Fabio, assolse brillantemente la sua missione ma, nei giorni della Liberazione, mentre con la sua radiotrasmittente si stava trasferendo a Trieste, incappò in una colonna tedesca in ritirata lungo la strada Udine-Palmanova. I tedeschi aprirono il fuoco contro l'automezzo sul quale viaggiava il giovane tenente e lo uccisero.