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E Venezia lancia il "Comitato Tricolore 12 settembre"

Lo scorso settembre, da un gruppo di cittadini veneziani è nata l'idea di reagire a quella che si considera l'occupazione leghista della città: la festa padana che si svolge sulla Riva dei Sette Martiri ogni seconda domenica di settembre. Una festa avulsa dal contesto storico-politico-culturale di Venezia, già con la Serenissima Repubblica aperta ed accogliente per antonomasia, quindi lontana da ogni chiusura e intolleranza leghista.
È sorto, così, il "Comitato Venezia Tricolore 12 settembre", data appunto della festa padana del 2010 e la reazione della Città è stata straordinaria: in pochissimi giorni si sono distribuite oltre 1.500 bandiere tricolore che la domenica del 12 hanno sventolato sulle mura, sui balconi e sulle corde della biancheria di tutto il centro storico. L'Anpi è stata in prima fila in questo comitato, consapevole dell'importanza di ribadire l'unità della Nazione e la coesione sociale, attraverso il rispetto di quel patto tra gli italiani che è la Costituzione della Repubblica, nata dagli immani sacrifici della guerra e della lotta di Liberazione.
Si è deciso così – si legge in una nota della sezione Anpi “Sette Martiri” di Venezia - di darne un carattere permanente e di costituirsi in associazione, che si chiamerà "Comitato Bandiera Italiana 17 marzo". In tale data, nel 1861, Vittorio Emanuele II proclamava a Torino l'unità d'Italia.
L'avvio ufficiale è avvenuto durante una manifestazione venerdì 10 dicembre, alle ore 18.00, presso la sala San Leonardo a Cannaregio. I suoi scopi saranno la divulgazione storica - dal Risorgimento alla Liberazione – l'invito organizzato all'esposizione del Tricolore in tutta la Città in alcune ricorrenze (tipo 25 aprile e 2 giugno) e ogni volta vi siano attacchi all'unità del Paese (festa padana in primis), ed altre iniziative che via via si formeranno, a partire dall'anno prossimo col 150° dell'unità d'Italia.
Si lancia inoltre l’appello affinché la festa leghista si svolga altrove. Fuori, cioè, da un contesto ricco di testimonianze di eventi rappresentanti quei valori che proprio la Lega osteggia: Riva dei Sette Martiri, ove il 3 agosto '44 furono trucidati dai nazisti sette antifascisti, che ai suoi lati incontra la Via Garibaldi e il Viale Garibaldi – terminante col monumento a Garibaldi e Bixio – vicino al monumento alla Partigiana veneta. Chiaramente luoghi all'Anpi assai cari.
Nello statuto, oltre alle persone fisiche, è stata inserita la possibilità di iscrizione anche alle associazioni, in modo tale da permettere all'Anpi di Venezia di aderirvi, essendo tra i promotori stessi del Comitato. L'iscrizione sarà estesa a quanti, singole persone o associazioni, veneziane e non, lo vorranno.
L'Anpi – sottolinea la sezione “Sette Martiri” di Venezia - considera la Resistenza il compimento dell'idea risorgimentale, condividendone il principio di stato come comunità di cittadini liberi nel rispetto della sovranità altrui, rifiutando invece il nazionalismo, affermazione egemonica peculiare del fascismo.
L'Anpi stabilì nello statuto che la propria bandiera dovesse essere il Tricolore d'Italia. Il suo logo è il Tricolore e la nostra divisa è portare al collo il fazzoletto Tricolore.