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Riforme costituzionali: condivisibile la petizione ma utile una battaglia unitaria

La Segreteria nazionale dell’ANPI, presa visione della petizione lanciata da un quotidiano sul tema delle riforme istituzionali:

rileva che - ancora una volta - a fronte della proposta ripetutamente avanzata dall’ANPI di procedere - in una materia così delicata e importante – in modo unitario e preventivamente concordato si procede con iniziative isolate e comunque non discusse, col risultato di produrre divisioni e dispersioni di forze anziché unitarietà di intenti ed efficacia d’azione;

osserva tuttavia che a prescindere dal tono e da alcune espressioni che non appaiono condivisibili, nella sostanza e per vari aspetti la petizione si sofferma su temi e richieste che coincidono con quanto l’ANPI, a partire dalla manifestazione all’Eliseo del 29 aprile 2014 e fino a ripetute dichiarazioni, prese di posizione e appelli ai Senatori, sia per quanto riguarda la riforma del Senato, sia per ciò che attiene alla legge elettorale, sia - infine - per altre proposte governative restrittive della partecipazione democratica quali l’aumento delle firme per il referendum e per l’iniziativa legislativa popolare, oltre alla reiterata pretesa del Governo di dettare l’agenda e i tempi del Parlamento;

richiama quanto contenuto nei documenti dell’ANPI del 29 aprile e successivi e nelle dichiarazioni del Presidente contenute in particolare nel numero 126 della news-letter nazionale ANPInews, nonché nei messaggi inviati ai Senatori in data 24 giugno e 1 luglio;

rimette alla decisione di ciascuno degli appartenenti all’Associazione, di aderire o meno a documenti che non contrastino, nella sostanza, con la linea e le proposte adottate dagli organismi dirigenti nazionali;

torna ancora una volta, a proporre di condurre una battaglia unitaria sui temi delle riforme costituzionali, della legge elettorale e della rappresentanza, con iniziative previamente concordate, che attribuiscano maggior forza e compattezza all’impegno per difendere e sostenere i diritti dei cittadini ad esprimere liberamente il proprio pensiero e la propria volontà e ad esercitare la sovranità popolare nelle forme previste da una Costituzione fondata – appunto – sulla democrazia rappresentativa.

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