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Il commissario del Comune di Trezzano ignora il giorno della memoria... e la legge

Il Commissario straordinario del Comune di Trezzano sul Naviglio ha negato il patrocinio all'iniziativa promossa per il 31 gennaio dalla locale sezione ANPI per il "Giorno della Memoria".

Si motiva il diniego collegandolo "alla necessità di non esporre l'Ente a riconoscere il patrocinio ad iniziative che potrebbero assumere carattere politico provocando un uso distorto dello stesso, perché concesso in un periodo coincidente con le elezioni amministrative."

Alla risposta dell'ANPI Provinciale ovviamente contraria a "questa inaccettabile posizione" il Commissario prefettizio ribadiva che per "garantire che il dibattito politico possa svolgersi liberamente" l'Amministrazione comunale "deve mantenere un ruolo terzo e neutrale". Quindi questo ruolo neutrale riguarda anche il Giorno della Memoria!

Ecco la lettera che l'Anpi aveva inviato al commissario:

Dott.ssa Giuseppa Scaduto,

mi riferisco, nella mia qualità di Presidente dell'ANPI Provinciale di Milano, alla Vostra comunicazione del 24 dicembre 2013 Prot. n. 266220 a firma della Responsabile Area Educazione Sport Cultura, Zina Villa, con la quale ci comunicavate di non poter accogliere la richiesta di patrocinio avanzata dalla sezione ANPI “Vera Nardini” di Trezzano sul Naviglio per il Giorno della Memoria, per svolgere alcune precisazioni e osservazioni in merito.

Nella Vostra lettera, con riferimento alla Deliberazione del Commissario straordinario n. 79 del 12/12/2013, avete motivato il diniego collegandolo alla “necessità di non esporre l'Ente a riconoscere il patrocinio ad iniziative che potrebbero assumere carattere politico, provocando un uso distorto dello stesso, poiché concesso in un periodo coincidente con le elezioni amministrative”.

Vogliamo a questo proposito rilevare che le iniziative che si svolgono in tutta Italia in occasione del Giorno della Memoria, non hanno mai assunto né potranno mai assumere carattere di propaganda politica o partitica. Come ben sapete il Giorno della Memoria è stato istituito, dal Parlamento italiano, con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 "Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti", e si è sempre svolto, come il 25 Aprile, anche in coincidenza con appuntamenti elettorali nazionali o locali.

All'articolo 1 la Legge n. 211 stabilisce che “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

L'articolo 2, infine, prevede che “In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.”

L'ANPI sin dalla istituzione del Giorno della Memoria si è fatta promotrice, in ogni comune del nostro Paese di iniziative volte a ricordare le tragedie provocate dall'avvento del nazifascismo in Europa, nella consapevolezza che un Paese senza memoria non può avere alcun futuro. Noi vogliamo che gli uomini siano liberi, ma per essere liberi bisogna conoscere: se non si conosce la storia si rischia di essere subordinati e gregari. Dobbiamo ricordare che non è “Il lavoro che rende liberi” come era scritto beffardamente all'ingresso del lager di Auschwitz. Quel lavoro rendeva liberi dalla vita, perché annientava l'esistenza. È la conoscenza che rende liberi. Questo è dunque il fine, non legato a logiche di schieramento politico e partitico, ma profondamente etico che ci si prefigge in occasione del Giorno della Memoria.

Con riferimento poi alle misure atte a prevenire e contrastare la corruzione, pur comprendendone la necessità e l'opportunità, Vi precisiamo che l'ANPI. Associazione senza fini di lucro, eretta ad Ente Morale nel 1945, ha sempre svolto la propria attività nella trasparenza e, in quanto dipendente dal Ministero della Difesa, ha l'obbligo di presentare (cosa che avviene anche a livello delle singole Sezioni) il proprio bilancio consuntivo e preventivo. Gli eventuali contributi pubblici, quindi, oltre ad essere dovutamente rendicontati, compaiono nelle voci di bilancio a tutti i livelli.

Auspichiamo di avere portato, con questa nostra comunicazione, chiarezza sulla situazione che si è venuta a creare, esprimendo, da parte nostra, profondo rammarico per il mancato patrocinio ad una rilevante e significativa iniziativa che si svolge in un importante Comune della nostra Provincia.

Nel ringraziarVi per l'attenzione Vi porgiamo distinti saluti.

Roberto Cenati,– Presidente ANPI Provinciale di Milano

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