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Piemonte, per la Tav cercare una soluzione condivisa

La Presidenza dell’ANPI Provinciale di Torino, di fronte agli accadimenti verificatesi nella Valle di Susa ed in particolare alle proposte di militarizzazione dell’area interessata al progetto "NO TAV", non può non rilevare:

1) che nell’alveo della Costituzione della nostra Repubblica il dissenso è ampiamente tutelato;

2) che è impensabile ed antidemocratico ritenere di risolvere con la forza la contestata controversia ed in pari tempo impedire con atti di violenza – di ogni provenienza - qualsiasi soluzione;

3) che siano inaccettabili certe dichiarazioni di autorevoli esponenti istituzionali e sindacali e considera inopportuna l’assunzione di iniziative in loco destinate ad inasprire il clima di tensione;

4) che il progetto iniziale dell’opera è già stato oggetto di varianti ottenute grazie alla mobilitazione degli abitanti con alla testa i sindaci della zona, mobilitazione che ha consentito di evitare la primitiva sciagurata proposta di tracciato, formulata irresponsabilmente con arroganza.

La Presidenza dell’ANPI Provinciale di Torino, pur non entrando nel merito degli aspetti specifici, ritiene – come deliberato nel documento politico approvato all’unanimità dal 15° Congresso Provinciale – “che gli investimenti pubblici debbano essere realizzati con il reale coinvolgimento delle popolazioni e delle Istituzioni locali in un confronto dialettico che percorra ed esamini tutte le possibili opzioni, nel rispetto dell’Articolo 41 della Costituzione che ricorda come la libera iniziativa privata non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

La Presidenza dell’ANPI Provinciale di Torino rivolge un appello ai rappresentanti Istituzionali ed a tutte le forze politiche e sindacali democratiche affinché attraverso il confronto si possa raggiungere una soluzione condivisibile.

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