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Giovanni Checcucci

Nato a Firenze il 26 novembre 1906, caduto a Ceppeto di Sesto Fiorentino (Firenze) il 14 ottobre 1943, manovale.

È stato il primo caduto della Resistenza fiorentina. Comunista attivo, nel 1939 era stato condannato dal Tribunale speciale a sei anni di reclusione per aver svolto, come recitava la sentenza, "massiccia propaganda tra i soldati e gli studenti". Dopo l'8 settembre 1943, lasciato "Il Pignone" dove lavorava, prese parte alla Resistenza organizzando le prime formazioni partigiane. Cadde combattendo contro i nazifascisti quando, con un centinaio di patrioti, fu sorpreso, durante una sosta, nella chiesetta di Ceppeto. Sul luogo del suo sacrificio un semplice monumento lo ricorda. Sulla lapide è scritto: "Convinto assertore/ del riscatto del popolo/ dall'invasione nazista/ e dal tradimento fascista/ GIOVANNI CHECCUCCI/ perseguitato politico/ condannato/dal Tribunale speciale/ cadde in combattimento/ su questo colle/ il 14 ottobre 1943/ perché l'Italia/ distrutta dalla guerra/ potesse risorgere/ a nuova dignità nazionale/ nella libertà nella democrazia/ nella pace./ Nel 40° anniversario/ della Resistenza/ Il Comune di Sesto Fiorentino".