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Giuseppe Santoro

Nato a Messina nel 1925, deceduto a Messina il 4 settembre 2002, dirigente dell'ANPI.

Si era arruolato volontario in Marina. L'8 settembre 1943 sorprese il giovane marinaio mentre si trovava alle Scuole CREM di La Spezia. Santoro non volle aderire alla "repubblica sociale" e divenne partigiano della II Brigata "Carlo Rosselli", operante nella Valle del Sieve. Si batté con i compagni della sua formazione sino alla liberazione di Firenze. L'8 agosto 1944 il giovane fu catturato dai tedeschi in ritirata. Deportato in Germania (nel lager di Nordhausen), fu costretto ai lavori forzati in una fabbrica della Turingia finché, il 4 aprile 1945, restò gravemente ferito durante un bombardamento alleato. Era ancora vivo quando gli americani sopraggiunsero e liberarono i prigionieri. Per Giuseppe Santoro ancora cinque mesi di ospedale e poi, finalmente, il ritorno a casa. A Messina, l'ex partigiano ed ex deportato fu uno dei più attivi organizzatori dell'ANPI locale. Segretario provinciale dal 1947, dal 1959 ha fatto parte del Consiglio nazionale dell'Associazione.