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Athos Bugliani

Nato a Marina di Carrara il 14 ottobre 1903, deceduto a Genova il 30 giugno 1987, carpentiere, dirigente comunista.

Militante della Gioventù socialista, nel 1921 era entrato nel Partito comunista, svolgendo un’intensa attività politica nel Cantiere navale “Odero” di Genova, dove si era trasferito da Marina di Carrara e dove lavorava come carpentiere. Nel 1930, emigrato clandestinamente in Francia, vi aveva diretto per due anni il Comitato proletario della regione del Var. Rientrato in Italia e arrestato dalla polizia fascista, nel 1934 Athos Bugliani era stato condannato a 16 anni di reclusione dal Tribunale speciale. Ne scontò dieci e fu liberato per amnistia nell’aprile del 1940. Nel giugno, all’entrata in guerra dell’Italia, Bugliani fu di nuovo arrestato e rinchiuso nel campo di concentramento di Manfredonia (Foggia), per essere trasferito nel marzo del 1943 in quello di Ferramonte Tarzia, in provincia di Cosenza. Riacquistata la libertà dopo la caduta del fascismo, nell’agosto dello stesso anno Bugliani entrò a far parte del Direttivo della Federazione genovese del PCI; all’annuncio dell’armistizio lasciò la città per la montagna e sopra Voltaggio (Alessandria), col nome di battaglia di “Lucio”, Bugliani formò, con soldati italiani sbandati ed ex prigionieri sovietici, un primo gruppo di partigiani. Spostatosi nella zona delle Capanne di Marcarolo (oggi un frequentato Parco naturale a 30 chilometri da Genova), passò all’organizzazione, con funzioni di ispettore, dei gruppi partigiani di fondo valle, dislocati a Busalla, Novi, Tortona ed Acqui. Nel febbraio del 1944 “Lucio”, che era stato individuato dai repubblichini, riuscì a sfuggire all’arresto e divenne commissario politico della Divisione d’assalto Garibaldi “Cichero” (dal nome del paese sopra Chiavari che era stato distrutto per rappresaglia dai nazifascisti) e, sino alla Liberazione, comandante di piazza delle Squadre di Azione Patriottica e dei Gruppi di Azione Partigiana di Savona. Nel dopoguerra Athos Bugliani è stato (dal 1946 al 1956), vice segretario della Federazione genovese del PCI. Eletto al VII Congresso del suo partito nel Comitato Centrale comunista, dall’VIII al IX Congresso ha fatto parte della Commissione Centrale di Controllo, dal X all’XI del Collegio centrale dei sindaci ed ha poi presieduto per anni la Commissione federale di controllo della Federazione del PCI di Genova.