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Raffaello Busoni

Nato a Empoli (Firenze) l'8 ottobre 1878, deceduto a Firenze l'11 febbraio 1957, calzolaio e imprenditore.

Aveva soltanto 19 anni quando era conosciuto come uno dei dirigenti del PSI di Empoli ed era poco più che ventenne quando fondò, con altri giovani operai socialisti, la locale Camera del Lavoro, divenendone segretario e poi presidente. Pur dedicando molto tempo al sindacato, Busoni riuscì a trasformare la sua attività di artigiano in quella di industriale delle calzature.

Capogruppo del PSI nel consiglio comunale di Empoli, nel primo dopoguerra Busoni si distinse anche nella difesa del Municipio dagli attacchi degli squadristi. Arrestato nel 1921 col figlio Jaurès, allora ventenne, Busoni (nonostante fosse stato prosciolto per i “fatti di Empoli”), continuò ad essere perseguitato dai fascisti, che gli impedirono di svolgere ogni attività imprenditoriale sia ad Empoli che a Firenze, Lucca e Grosseto.


Nel 1943, mentre era sfollato con la famiglia ad Acone di Pontassieve (FI), aderì al Partito comunista e, nonostante la non più giovane età, partecipò attivamente alla Resistenza. Anche nel dopoguerra Busoni si impegnò a Firenze nell’attività politica. In suo ricordo ad Empoli gli hanno intitolato una strada.