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Tansillo Drigo

Nato a Meolo (Venezia) il 2 ottobre 1923, fucilato da tedeschi a Meolo il 23 settembre 1944, meccanico.

Il 1° novembre del 1943 il giovane meccanico era entrato a far parte della Resistenza veneta col nome di battaglia di “Alfredo” ed era diventato partigiano del “Battaglione azzurro”.

L’incarico di “Alfredo” era soprattutto quello di procurare armi per la formazioni e, come avrebbe poi testimoniato Erminio Zanin, che col nome di battaglia di “Turma” era il comandante di Tansillo Drigo, nel maggio del 1944 i suoi uomini “si infiltrarono nelle squadre degli operai addetti allo scarico e carico delle merci alla stazione ferroviaria di Meolo, avendo così la possibilità di sottrarre ai tedeschi materiale esplosivo e varie munizioni”.

Proseguendo nel suo racconto, Zanin ricorda pure “che nello stesso periodo venivano pure asportati a soldati repubblichini, accantonati nell’agenzia dell’ing. Drena, fucili e pistole. In tutte queste manovre pericolosissime, un nostro uomo (Drigo Alfredo) fu fucilato immediatamente dalla SS tedesca nel piazzale della stazione stessa”.

Nello stesso documento Zanin ricorda anche che “nel luglio del 1944, per un trasporto di armi destinate al Montello, abbiamo dovuto sostenere uno scontro con formazioni del Battaglione San Marco nella zona di bonifica, scontro che si protrasse per circa due ore senza alcuna perdita per la formazione partigiana.

Precisa ancora Zanin: “Allo scalo di Meolo, adibito allo scarico e carico di munizioni in seguito al bombardamento e alla distruzione del ponte di San Donà, ho fatto asportare armi, dinamite, miccia nonché esplosivi in gran quantità, diretti poi alle altre formazioni partigiane. Ciò avvenne nei mesi di giugno e luglio 1944”.