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Flavio Ubertino Rosso

Nato a Mezzana Mortigliengo (oggi Biella) il 21 agosto 1914, deceduto a Lujàn (Buenos Aires) il 16 gennaio 1997, operaio tessile.

Era stato "riformato" alla Leva, ma (nonostante non avesse, per questa ragione, obblighi militari), dopo l'8 settembre 1943, era entrato nelle Brigate SAP impegnate contro i nazifascisti nel Vercellese. Attivo dal 7 luglio del 1944 nella III Brigata SAP, col nome di copertura di "Daniele", Ubertino Rosso fu smobilitato, dopo la Liberazione, l'8 maggio del 1945, con la qualifica di "benemerito" della Resistenza. Per tutta la durata della lotta antifascista Ubertino Rosso, che si era dato alla macchia nella zona dove operavano le formazioni di "Cino" Moscatelli, fu infatti di grande aiuto ai partigiani, rifornendoli di cibo e di vestiario, tanto che l'8 settembre del 1947, durante una celebrazione a Roma, gli fu consegnata la medaglia commemorativa delle Brigate d'assalto Garibaldi. Nel 1951, dopo aver sposato Flora Bocchio Ranazio ed aver avuto da lei un figlio (Franco), il partigiano "Daniele", provetto tessitore, decise di emigrare in Argentina dove, per anni, ha lavorato negli stabilimenti tessili di Buenos Aires. Sino alla sua scomparsa, Flavio Ubertino Rosso, non dimentico dei mesi della lotta antifascista, ha tenuto alti in Argentina i valori della Resistenza, anche quando nel Paese dell'America Latina imperversava la dittatura.