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Angelo Aliotta

Nato a Caltagirone (Catania) il 22 aprile 1905, fucilato a Cerreto di Zerba (Piacenza) il 29 agosto 1944, meccanico.

Antifascista a Milano, alla fondazione del Partito comunista vi aderì. Giovanissimo partecipò alle azioni degli Arditi del Popolo. Costretto ad emigrare, continuò l'attività tra gli esuli antifascisti in Francia e Svizzera. Rientrato clandestinamente in Italia nel 1927, fu arrestato e condannato a 3 anni di reclusione dal Tribunale speciale. Uscito dal carcere riprese l'attività clandestina e nel 1943 fu tra gli organizzatori degli scioperi del marzo contro il fascismo e la guerra.
All'armistizio organizzò a Milano squadre di gappisti ed assunse il comando di un distaccamento della 3a GAP. Individuato dalla polizia, raggiunse le formazioni partigiane dell'Oltrepò Pavese. Distintosi per audacia e capacità militare, ad Aliotta (nome di battaglia Diego), fu affidato il comando della 51a Brigata Garibaldi "A. Capettini". L'assegnazione dell'incarico avvenne proprio mentre era in corso un massiccio rastrellamento nazifascista. "Diego" riuscì a guidare l'azione di sganciamento della sua formazione dal nemico, ma fu ferito in combattimento. Catturato dai tedeschi, fu consegnato alle Brigate Nere che lo fucilarono insieme con altri tre partigiani ugualmente feriti, dopo averlo seviziato.
Alcuni giorni dopo, in pieno rastrellamento, nella stessa zona fu costituita una Divisione Garibaldi (formata da tre Brigate: la 51a, la 87a e la 88a), che raggruppava complessivamente 800 uomini e alla quale fu dato il nome di "'Diego' Aliotta". Tre settimane dopo la Divisione Aliotta sarebbe stata protagonista della vittoriosa battaglia di Varzi.