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Ada e Carlo: la loro storia, la nostra storia...

In occasione della ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Ada Buffulini, l'ANPI di Bolzano - con il patrocinio del Comune e il sostegno del Centro per la Pace e della CGIL/AGB - la vuole ricordare con questa iniziativa:

mercoledì, 3 ottobre 2012 - ore 20.30

Sala di Rapprentanza del Comune di Bolzano, Vicolo Gumer

Ada e Carlo: appuntamento nel Lager di Bolzano

“Racconto parallelo” in parole e immagini, di Dario Venegoni

Attraverso un suggestivo percorso di immagini (fotografie familiari e di contesto) e testi (lettere, brani di diario etc), Dario Venegoni, autore tra l’altro della ricerca “Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano”, racconta parallelamente le due esperienze di vita dei genitori. Scorrono così le immagini di una biografia familiare che rappresenta, oltre che una “storia civile”, anche lo spaccato di una generazione messa a dura prova dalle tragedie del totalitarismo e della guerra.

Carlo Venegoni (1902-1983) e Ada Buffulini (1912-1991) sono due figure particolarmente care alla memoria e alla coscienza civile della città di Bolzano, che a lei ha recentemente intitolato una strada.

Carlo, nativo di Legnano (MI), cominciò a lavorare in fabbrica già a 12 anni, partecipando prestissimo alla lotta sindacale e politica. Dirigente della Gioventù socialista, dal 1921 fu tra i più importanti esponenti del partito comunista in Lombardia e nel 1924 fece parte della delegazione italiana al congresso dell’Internazionale comunista a Mosca. Tornato in Italia, cominciò un intenso lavoro antifascista clandestino che gli avrebbe procurato una condanna a 10 anni di carcere dal Tribunale Speciale fascista, e lungo tutto il Ventennio una serie di arresti, condanne, reclusioni. Animatore della Resistenza, nell’agosto 1944 venne arrestato a Milano e quindi trasferito al Lager di Bolzano, come tappa per l’ulteriore deportazione in Germania. Fu proprio sulla corriera che lo portava a Bolzano che conobbe Ada.

Lei, di origine triestina, proveniva da una famiglia agiata e si era iscritta alla facoltà di medicina dell’università di Milano. Qui aveva cominciato a frequentare i circoli dell’antifascismo milanese. Attiva nel movimento resistenziale, dopo l’8 settembre fondò e diresse il giornale clandestino socialista “La Compagna”. Arrestata nel luglio 1944, era stata detenuta per due mesi nel carcere di San Vittore e quindi anch’essa trasferita verso il Lager di Bolzano. I due rimasero insieme a Bolzano per breve tempo, collaborando nell’attività del comitato clandestino dei prigionieri. Alla fine di ottobre, poco prima di essere deportato in Germania, Carlo riuscì a evadere, trasferendosi poi a Genova dove avrebbe continuato la lotta nelle SAP. Ada sarebbe rimasta nel campo di Bolzano fino alla fine della guerra, diventando uno dei punti di riferimento dell’organizzazione di assistenza interna al Lager. Si sposarono nel 1946.