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“Armate di quotidiana ribellione”

La Resistenza civile delle donne friulane

incontro promosso dall’ANPI di Udine per il ciclo di conferenze “Conoscere per Resistere”

lunedì 23 settembre 2013 – ore 20.30

Sala B dell’Erdisu in Viale Ungheria n. 45A, Udine

Introdurrà e coordinerà gli interventi Antonella Lestani, rappresentante del Gruppo Donne dell’Anpi di Udine.

Interverranno:

- Paola Schiratti, Presidente del Comitato Donne Resistenti, insegnante

- Mariolina Meiorin, Donne in Nero di Udine, insegnante

Nel corso della serata verrà presentato un breve intervento video inedito della partigiana “Gianna”, Fidalma Garosi Lizzero, tratto da un’intervista realizzata dagli allievi della classe IV A, anno scolastico 2007-2008 del Liceo I.T.C “A. Zanon” di Udine e Federica Vincenti leggerà alcuni brani ricavati da testimonianze di donne che parteciparono agli eventi successi all’8 Settembre 1943.

Il carattere politico della presenza e dell’agire delle donne non viene in genere riconosciuto come tale né dai contemporanei né dagli storici, e spesso neppure pienamente dalle stesse protagoniste. Nuove categorie interpretative della ricerca storica e gli studi di storia di genere hanno oggi superato la fase di denuncia del non esserci delle donne per indagare in positivo sul loro esserci.

Oggi l’attenzione si è spostata al contesto complessivo della guerra, che in passato rimaneva sullo sfondo, come acquisizione scontata, e alla specificità delle esperienze femminili. Questo conduce a una comprensione più ampia, differenziata e difficile. La complessità degli eventi e delle vicende umane, i continui e pesanti attacchi a delegittimare quella storia che ci ha resi cittadini e cittadine e ci ha dato un respiro di libertà ci chiama ad una sfida. Come togliere la lotta di liberazione alla retorica eroica e militarista, tenendo tuttavia ben salda la limpidezza del giudizio storico e politico e includendo in quella Resistenza, diventata Resistenze al plurale, la sofferenza, la solitudine, la debolezza, la contraddizione, e anche la ribellione e il coraggio di una grande parte della popolazione, fatta soprattutto di donne, che ieri, come oggi su tutte le piazze e le case del mondo, lotta con mezzi difficili da definire, ma indispensabili a quella rivolta, per costruire un mondo in cui si possa vivere con maggiore dignità.