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Strage della Loggia a Brescia: i depistaggi continuano

L'Anpi provinciale di Brescia esprime profonda indignazione per le parole pronunciatealla Camera dei deputati dall'on. Viviana Beccalossi, la quale, come si legge nella trascrizione stenografica del dibattito svoltosi in aula, pubblicata sul sito www.camera.it, ha così dichiarato: "Io mi sento, da militante della destra italiana... ferita tanto quanto coloro che non hanno avuto giustizia...Chiedo che si ricordino... anche coloro che, seppure non fisicamente, sono caduti politicamente su finte verità che qualcuno ha voluto perseguire per 36 anni... Probabilmente, se per trentasei anni non avessimo insistito a seguire le indagini solo in una direzione, oggi la verità sarebbe più vicina per tutti i bresciani".
Il mancato raggiungimento della verità giudiziaria sarebbe, secondo la deputata bresciana, il risultato di indagini condotte a senso unico, cioè in direzione della sola destra estrema.
Sfugge all'on. Beccalossi che la sentenza di assoluzione con formula dubitativa pronunciata dalla Corte d'Assise di Brescia - della quale leggeremo le motivazioni - è frutto della difficoltà, a 36 anni di distanza e dopo una lunga serie di depistaggi, omertà, omissioni, silenzi e occultamenti della verità, di ricostruire una responsabilità individuale degli imputati, oltre ogni ragionevole dubbio.
Il processo svoltosi a Brescia, grazie allo straordinario impegno della Magistratura inquirente (nelle persone dei P.M. Francesco Piantoni e Roberto Di Martino) e di tutti gli avvocati di parte civile, ha, tuttavia, inequivocabilmente confermato, come dimostrano gli atti processuali, che la bomba di piazza della Loggia sia da ascrivere alla matrice della destra eversiva; verità storica ormai acquisita nella coscienza democratica del nostro Paese.
Alla luce delle parole pronunciate dall'on. Beccalossi, l'Anpi - associazione depositaria dei valori della Resistenza, trasfusi nella Costituzione repubblicana del 1948 - non può che segnalare con allarme il
fatto che i tentativi di depistaggio, pur dopo 36 anni di distanza dalla terribile strage fascista del 28 maggio 1974, siano drammaticamente ancora in atto.
Sorge il dubbio -conclude la nota dell'Anpi Bresciano - che vi sia la volontà da parte di qualcuno di lavare Piazza della Loggia non più con gli idranti, ma attraverso la violenza mistificatrice delle parole.