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Nessuno spazio pubblico nei Comuni dell'Umbria a chi professa e propaganda ideologie neofasciste e neonaziste

Il comunicato della Coordinatrice regionale ANPI:

"Apprendiamo con grande soddisfazione che nella seduta di oggi 27 febbraio 2018 il Consiglio regionale dell' Umbria ha discusso e approvato la mozione urgente presentata dal consigliere Attilio Solinas.

"Mozione urgente che impegna la Giunta regionale a sollecitare i Comuni della nostra Regione affinchè adottino atti necessari in relazione alla concessione di spazi pubblici, coerenti con i principi costituzionali".

Succede per la prima volta in Italia che una Regione approvi una mozione di indirizzo politico rivolto a sensibilizzare le Amministrazioni Comunali affinché adottino strumenti e procedure atti a difendere gli spazi pubblici da un uso contrario ai principi della Carta Costituzionale da parte di organizzazioni fasciste.

È con orgoglio di cittadini umbri democratici e antifascisti che plaudiamo a questo evento che pone una pietra ISTITUZIONALE importante che mancava nella costruzione di un argine contro i vecchi e nuovi fascismi.

ANPI UMBRIA

Mari Franceschini

Perugia 27 febbraio 2018

Il testo della mozione approvata dal Consiglio Regionale dell'Umbria:

Al Presidente dell'Assemblea legislativa

Sede

Mozione urgente: “Impegno della Giunta regionale a sollecitare tutti i comuni della nostra Regione affinché adottino specifici atti che dispongano l'obbligo di allegare alla domanda di concessione per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l'utilizzo di sale ed altri luoghi di riunione di proprietà comunale, una dichiarazione esplicita di rispetto della Costituzione italiana e di ripudio del fascismo e del nazismo”.

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA

Ricordato che la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica italiana dispone, al comma primo, che “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”;

Vista la legge 20 giugno 1952, n. 645 (Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione), che punisce la riorganizzazione del disciolto partito fascista dettando la disciplina definitoria e sanzionatoria dei reati di apologia e manifestazioni fasciste;

Visto l'articolo 1 del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122 (Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa), che stabilisce che “È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”;

Visto l'articolo 1 dello Statuto regionale che stabilisce che “L'Umbria è Regione autonoma, parte costituiva della Repubblica italiana una ed indivisibile nata dalla Resistenza, ed esercita le proprie funzioni nel rispetto della Costituzione”;

Ricordato che la libertà di associazione, garantita e tutelata dall'articolo 18 della Costituzione, deve avvenire nel rispetto dei principi sopra ricordati;

Ricordato che alcune amministrazioni locali - anche sulla scorta di recenti episodi e manifestazioni che hanno fatto esplicito riferimento nella loro azione politica a ideologie

naziste, fasciste e/o razziste - al fine di dare concreta attuazione e rafforzare le garanzie a tutela dei diritti sopra richiamati, hanno previsto l'obbligo di allegare alla domanda di concessione per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l'utilizzo di sale ed altri luoghi di riunione di proprietà comunale, una dichiarazione esplicita che contenga i seguenti impegni del richiedente:

• - di riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione italiana e di ripudiare il fascismo e il nazismo;

• - di non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste e neonaziste, in contrasto con la Costituzione e la normativa nazionale di attuazione della stessa;

• - di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, propagandando, minacciando o

usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti;

• - di non compiere manifestazioni esteriori inneggianti le ideologie fascista e/o nazista.

Tutto ciò premesso e considerato,

IMPEGNA

la Giunta regionale a sollecitare tutti i comuni della nostra Regione affinché adottino specifici atti che dispongano l'obbligo di allegare alla domanda di concessione per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l'utilizzo di sale ed altri luoghi di riunione di proprietà comunale, una dichiarazione esplicita che contenga i seguenti impegni del richiedente:

• - di riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione italiana e di ripudiare il fascismo e il nazismo;

• - di non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste e neonaziste, in contrasto con la Costituzione e la normativa nazionale di attuazione della stessa;

• - di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, propagandando, minacciando o

usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti;

• - di non compiere manifestazioni esteriori inneggianti le ideologie fascista e/o nazista.

Il Consigliere regionale

Attilio Solinas

Emendamento sostitutivo all'atto n. 1532 Dopo la parola “impegna” il testo dell'atto n. 1532 è sostituito dal seguente IMPEGNA “la Giunta regionale a sollecitare tutti i comuni della nostra Regione affinché adottino atti necessari, in relazione alla concessione degli spazi pubblici, coerenti con i principi costituzionali e richiedendo ai concessionari impegni sui seguenti punti: a) riconoscere i principi della Costituzione italiana che ripudiano il fascismo e il nazismo; b) non perseguire finalità antidemocratiche e promuovere i valori democratici fondanti della nostra Repubblica; c) vietare manifestazioni tese a promuovere ideologie e atti che si richiamino al fascismo, al nazismo e/o a ideologie totalitarie.”

Solinas

Paparelli