Salta al contenuto principale

La Costituzione, 70 anni dopo

Durante la campagna referendaria del 2016, l'ANPI ha affermato in diverse occasioni, attraverso i suoi organi dirigenti, che nel caso, poi verificatosi, di una bocciatura da parte del corpo elettorale della revisione della seconda parte della Costituzione contenuta nella proposta di legge costituzionale Renzi-Boschi, il suo impegno successivo si sarebbe concentrato sul tema della piena attuazione e applicazione della Costituzione repubblicana, di cui ricorre quest'anno il 70° anniversario dell'entrata in vigore.

L'esito del referendum del 4 dicembre 2016 ha poi messo in luce alcuni elementi di fatto che suffragano questa scelta: un elevato livello di partecipazione al voto, infatti, smentendo alcune previsioni della vigilia di segno opposto, ha dimostrato che l'astensionismo non costituisce una deriva irreversibile né un esito necessario di una pur diffusa disaffezione verso la politica, e che i cittadini italiani, posti di fronte a un quesito chiaro e comprensibile, non hanno rinunciato a dire la loro, bocciando a larga maggioranza una proposta di riforma della Carta fondamentale che ne stravolgeva contenuti e princìpi. Di certo, varie e diverse considerazioni e motivazioni sono confluite nel NO, ma non si può dubitare che fra esse l'attaccamento alla Costituzione del 1948 e ai suoi valori fondanti ha svolto un ruolo di primo piano.

Quest'ultima constatazione, in particolare, ha ulteriormente corroborato la scelta di aprire una riflessione sull'attuazione della Costituzione, anche perché l'esito del referendum del 2016 non ha fatto desistere dai loro intenti quanti, con il pretesto di aggiornare la Costituzione per adeguarla alle esigenze del presente, continuano a suggerirne stravolgimenti più o meno estesi, in un contesto politico generale che si va svolgendo con modalità tali da rendere senz'altro difficoltosa, ma anche estremamente urgente e importante, una riflessione sulla realtà attuale e sulle prospettive di una Costituzione che, pure avendo retto negli anni a tensioni che il Presidente emerito dell'ANPI ha a suo tempo definito “bordate che avrebbero abbattuto una mandria di elefanti”, resta largamente inattuata ovvero attuata parzialmente e lacunosamente.

Impostare una riflessione su questi argomenti si rivelava necessario anche per evitare il rischio di ridurre a semplici enunciazioni di principio o, peggio, a slogan, una problematica che, se colta in tutte le sue implicazioni, investe ogni ambito della vita associata: per questo motivo, l'ANPI ha ritenuto in primo luogo di dovere raccogliere le opinioni, le valutazioni e le proposte di studiosi ed esperti, con l'intento di aprire un confronto su questioni specifiche, rispetto alle quali delineare possibili modi e contenuti di un percorso di attuazione della Costituzione.

A tal fine sono stati organizzati, durante lo scorso anno, sei seminari, riuniti sotto una titolo, La Costituzione meno attuata del mondo, fortemente caratterizzato in senso politico e non privo di una nota polemica. Ciascun incontro è stato dedicato a uno specifico aspetto dell'inattuazione della Costituzione.

Dalle relazioni svolte e dagli interventi tenuti ai seminari sono tratti i contributi che seguono, secondo una ripartizione tematica che ricalca quella dei sei incontri. Tutti i seminari sono strati introdotti da un relatore, con l'eccezione di quello di Torino, in occasione del quale il professor Romagnoli, a causa di una indisposizione, non poté svolgere la sua relazione; aveva però fatto pervenire un suo recente saggio, Dalla cittadinanza industriale alla cittadinanza industriosa (pubblicato in “Rivista trimestrale di diritto e procedura civile”, 1, 2018), nel quale erano affrontati gran parte dei temi che si accingeva a trattare nella sua relazione. Questo scritto viene qui riproposto, in luogo della introduzione, con la cortese autorizzazione dell'autore. Si ringrazia altresì la direzione della “Rivista trimestrale di diritto e procedura civile”.

Questi i contenuti della prima parte del volume; a riguardo della quale va precisato che il lavoro compiuto attraverso i seminari non pretendeva e non pretende affatto di essere esaustivo, per molte ragioni, tra le quali fondamentale è la convinzione che molte altre parti della Costituzione hanno subito lo stesso trattamento di inattuazione ed avrebbero dunque meritato la stessa attenzione; si è voluto procedere per “campioni” scegliendo peraltro sei tematiche attinenti a principi, disposizioni e valori tra i più rilevanti della Carta, con lo scopo di aprire una discussione ancora più ampia e di suscitare una riflessione complessiva non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra i cittadini.

Alla prima parte del libro – che raccoglie, appunto, quanto emerso dai contributi specifici di ognuno dei sei seminari, si è fatta seguire una seconda parte destinata ad un ulteriore approfondimento. Un apposito gruppo di lavoro, composto da Olivia Bonardi, Roberta Mira, Monica Minnozzi, Simona Salustri e Valerio Strinati, e coordinato da Carlo Smuraglia, ha valutato tutto il materiale raccolto cercando di realizzare – attraverso una discussione ampia, collettiva e impegnata – una sintesi e di raggiungere – ove possibile – risultati ancora più avanzati, anche sul terreno delle prospettive. A proposito delle quali si è concordato di non scendere a dettagliate ed analitiche proposte, ma di limitarsi a cogliere le indicazioni più salienti sulla linea di una possibile attuazione. Ciò, nella convinzione che spetterà alle forze politiche e poi al Parlamento di adottare le soluzioni necessarie per superare quello iato che oggi esiste in modo netto e chiaro tra molte enunciazioni, impegni, “ordini” contenuti nella Carta, nei confronti delle istituzioni competenti, e la realtà che è sotto gli occhi di tutti.

La seconda parte, dunque, si compone di tre capitoli, tutti proiettati verso una linea di elaborazione prospetticamente più avanzata. Il lavoro specifico del “gruppo” sui sei temi posti in discussione, è stato preceduto da un contributo autonomo sul tema dello “Spirito della Costituzione”, destinato a cogliere anche quegli aspetti di inattuazione che non sono riconducibili alla sfera di singoli articoli e di specifiche disposizioni. Infine, un capitolo conclusivo trae le somme di tutto il lavoro compiuto e delinea, in termini non poco problematici, le “prospettive”.

Si è ritenuto, infine, opportuno ed utile pubblicare in Appendice una Lectio magistralis tenuta dal prof. Gaetano Silvestri che cogliamo l'occasione di ringraziare per la sua gentile disponibilità, su un tema di particolare rilevanza ed attualità (anche per la ricorrenza di un duplice settantesimo anniversario), quale è quello dei “Diritti umani, nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e nella Costituzione Italiana”. Quella lezione è stata promossa e realizzata, con l'apporto dell'ANPI nazionale, proprio dal gruppo di lavoro di cui si è detto, nella convinzione che questo avrebbe rappresentato un contributo rilevantissimo alle tematiche di questo libro, non solo per la sua rilevanza oggettiva, ma anche per la sua vibrante attualità.

(Con i contributi, tra gli altri, di Gaetano Azzariti, Gherardo Colombo, Vito D'Ambrosio, Nando Dalla Chiesa, Giovanni Maria Flick e Gianfranco Pasquino).