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Re Umberto II° di Savoia non merita piazze a ricordo

Il 18 di giugno è fissata l'intitolazione a Umberto II di Savoia di una piazzetta a Casalborgone (To). Il prefetto di Torino ha già dichiarato "irricevibile" la richiesta, in quanto la motivazione dell'intitolazione è basata sul fatto che Umberto II non avrebbe contestato l'esito del referendum "monarchia o repubblica" del 1946, nonostante che i brogli a favore della Repubblica fossero stati tali e tanti da rovesciare il risultato.

Chiaramente il prefetto non poteva e non può accogliere questa motivazione.

Sarebbe come dire che la Repubblica italiana è uno Stato illegittimo. Ma, l'ANPI di Chivasso, sottolinea anche tutte le altre ragioni per opporsi a questa intitolazione.

1) Umberto II condivise nei fatti – tacendo pubblicamente – tutte le scelte di suo padre re Vittorio Emanuele III, compresa la fuga da Roma e ancor prima le infami leggi razziali. Non si può dare dignità di atto di responsabilità politica all'ennesima prova del suo contrario. Per un nobile, che dovrebbe avere alto il senso dell'onore, questa silenziosa connivenza con il fascismo che pure non amava dovrebbe essere motivo di particolare vergogna.

Pertanto, anche cambiando la motivazione, l'intitolazione a Umberto II resta inspiegabile, tanto più nell'anno in cui si celebra il centocinquantesimo dell'Unità, che alla fine del fascismo fu semmai garantita dalla responsabilità dei partiti politici che confluivano nel Comitato di Liberazione nazionale. A meno che sia sufficiente non fare in prima persona il male per vedersi riconosciuti pubblici onori, non si capisce perché intitolare una piazza a Umberto II. Non è un caso che questa sarebbe la prima in Italia.

2) Come danno prova tutte le città e i paesi d'Italia, In tutto il periodo dell'Italia repubblicana nessuno ha mai pensato sul serio di cambiare la toponomastica cancellando da vie, corsi e piazze i nomi dei Savoia. Casalborgone non fa eccezione. Ed è stato giusto così. Ma pretendere che una Repubblica tributi onori a monarchi in fuga che avevamo messo in ginocchio l'Italia è una evidente provocazione. La prossima volta toccherà anche a Vittorio Emanuele III: una motivazione in fondo si può sempre trovare.

3) Quanto alla cerimonia, si prevede la presenza di Vittorio Emanuele di Savoia. Un presenza come minimo eticamente inopportuna, viste le numerose vicende giudiziarie che lo hanno riguardato, prima fra tutte quella relativa all'uccisione del giovane turista tedesco Dirk Hamer. Di queste "altezze reali" non si può dire altrettanto dal punto di vista morale.

Tutto questo considerato, l'ANPI di Chivasso chiede con forza al Prefetto di Torino di fare tutto quanto è in suo potere per la cancellazione della parte pubblica della cerimonia, ovvero per quanto attiene all'intitolazione della piazzetta a Umberto II di Savoia e auspica la mobilitazione in tal senso di tutti i partiti e le associazioni democratiche dell'Italia repubblicana.

per info: Anpi sezione Boris Bradac di Chivasso

http://anpichivasso.blogspot.com/