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Provincia e Comune di Pistoia a fianco dell'Anpi

Il Comune e la Provincia di Pistoia sono a fianco dell'Anpi contro ogni tentativo di equiparare i partigiani che lottarono per la democrazia e la libertà ai repubblichini fascisti e filonazisti. "Sarebbe un'ingiustizia storica", sottolineano in una lettera aperta, Renzo Berti, sindaco di Pistoia e Federica Fratoni, presidente della provincia. Questo il testo integrale della lettera aperta che ha per titolo "Istituzioni a fianco dell'Anpi" nella quale si denuncia anche il tentativo, fallito, di abrogare la norma che vieta la ricostituzione del partito fascista.

Come comune capoluogo e come provincia non possiamo esimerci dal commentare la notizia, diffusa dall'NPI e dalla stampa nazionale, di una proposta di legge approvata di recente in Commissione Difesa della Camera, che nell'intento di dettare una disciplina per le associazioni combattentistiche e d'arma, di fatto commette un'ingiustizia storica.

Lo scopo della legge, che origina dalla volontà di riordinare il sistema delle associazioni combattentistiche, impatta sulle strutture delle
associazioni stesse dotandole di personalità giuridica, e quindi garantendone l*accesso ad una serie di contributi statali, in virtù del
riconoscimento di Associazioni di interesse delle Forze Armate.

L'elemento che stride con tutto il resto è, nella migliore delle ipotesi, una svista epocale: l*apertura al riconoscimento delle associazioni dei combattenti di Salò. Il testo prevede infatti che possano essere ricomprese tutte le associazioni di ex "belligeranti", senza limitazioni di sorta.
È questo punto che, come istituzioni, abbiamo il dovere di denunciare, affinché tentativi revisionistici di questa risma vengano immediatamente individuati e cancellati. Interveniamo, ribadendo con forza che partigiani e repubblichini non possono in nessun caso essere collocati né sullo stesso piano storico, né sullo stesso piano morale.

Questo non è che l'ultimo tentativo maldestro di riabilitare un regime sanguinario e violento, confidando sulla poca memoria storica del paese: nel 2009 cera stato il tentativo di equiparare partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò sotto il simbolo "Ordine del Tricolore" al quale si opposero Ciampi e Scalfaro e, il 29 marzo di quest'anno, il senatore Cristiano De Eccher, ha presentato un ddl costituzionale per abolire la norma della Costituzione che vieta "la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista". Entrambi tentativi falliti, è vero, ma sintomo di uno strisciante ritorno di sentimenti tanto nostalgici quanto poco opportuni.

Il nostro paese ha vissuto sotto il ventennio fascista una delle sue pagine più nere. Lo strumento che ci ha trasformati in una democrazia, la Costituzione, è fondata sui valori dell*antifascismo, è nata dalla lotta di Resistenza. Una lotta che, soprattutto nei nostri territori, è costata sangue e vite.

Le istituzioni non possono che scendere a fianco dell*ANPI: per i partigiani che si batterono per la riconquista della democrazia, per le famiglie che ancora oggi ricordano le atrocità commesse in toscana e a Pistoia dal nazifascismo, per i valori che le medaglie di cui si fregiano molti comuni pistoiesi rappresentano.

Continueremo insieme a vigilare, per preservare quelle conquiste di civiltà che i nostri avi ci hanno trasmesso a caro prezzo.


Renzo Berti, sindaco di Pistoia - Federica Fratoni, presidente della Provincia


Pistoia 6 luglio 2011