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Napolitano a Rimini per ricordare il sacrificio dei tre martiri

Il 21 agosto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sarà a Rimini per ricordare il martirio di tre giovani partigiani. Mentre il 16 agosto, sempre per ricordare il sacrificio di Adelio Pagliarani, Luigi Nicolò e Mario Cappelli, ci sarà l'attore Ascanio Celestini con il suo spettacolo «La fila indiana - Il razzismo è una brutta storia», in programma all'arena degli Agostiniani alle 21.

«A nome dell'ANPI di Rimini voglio esprimere la nostra gratitudine al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per aver accettato l'invito fattogli dall'Amministrazione Comunale a presenziare e celebrare insieme a noi, e alla cittadinanza riminese, il ricordo del martirio dei tre giovani Partigiani - dice Giovanni Pari, presidente dell'Anpi comunale di Rimini. "Le celebrazioni programmate per il 21 agosto con la partecipazione del Presidente della Repubblica, avranno un significato ancora più intenso e simbolico, infatti il Presidente Giorgio Napolitano che nella sua carica ricopre il simbolo stesso dell'Unità nazionale, custode della Carta Costituzionale e garante della Repubblica. Valori questi che sono scaturiti dalla lotta di Resistenza che hanno reso l'Italia una Repubblica e una democrazia, e hanno cancellato uno dei periodi più bui della nostra storia: la dittatura fascista».

Oltre a partecipare alla commemorazione del 21 alla presenza del Presidente della Repubblica, l'Anpi e i familiari delle tre vittime si troveranno per una breve cerimonia in piazza Tre martiri, nel giorno in cui cade l'anniversario dell'esecuzione, martedì 16 alle ore 10. Chi vorrà, potrà partecipare anche al successivo momento di ricordo al cimitero di Rimini, sulle tombe dei tre giovani.

Ascanio Celestini, attore, autore e scrittore, da anni si occupa di rappresentare temi sociali nei suoi spettacoli. Ha affrontato la Seconda Guerra Mondiale, il fascismo e la Resistenza, ma anche il tema del lavoro precario, del razzismo, portandoli in scena in numerosi spettacoli fuori e dentro l'Italia.

L'Anpi lo ha scelto sul solco di una rivisitazione culturale del messaggio della Resistenza, calandolo nel linguaggio e nei temi della contemporaneità, invitando autori di primo piano. E Ascanio Celestini, autore, narratore, scrittore, reduce dal premio Gobbo d'oro per il suo film "La pecora nera", ha risposto all'appello, presentando la sua ultima fatica teatrale, nata dall'ispirazione dell'Arci sul tema del razzismo. «Ho ripescato in un repertorio fatto di racconti detti fuori dai miei spettacoli. Racconti scritti in fretta dopo l'incendio di un campo nomadi, dopo il naufragio di una barca di emigranti in fuga o dopo la dichiarazione folle e calcolata di qualche politico. Intorno a questi frammenti ne ho messi altri e ho cucito una serie di storie vecchie e nuove alle quali se ne aggiungeranno altre nel corso della breve tournée», racconta Ascanio Celestini.

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