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La protesta dell'Anpi di Pisa per la provocazione di Forza Nuova

L'ANPI provinciale di Pisa esprime tutta la sua solidarietà e vicinanza alle bambine e a ai bambini che in così gran numero si erano presentati per ricevere, da parte dell'Amministrazione Comunale di Pontedera, il titolo della cittadinanza onoraria sabato 10 novembre presso il Teatro Era.

Ancora una volta - si sottolinea in una nota sottoscritta da Giorgio Vecchiani, presidente provinciale ANPI Pisa - i neofascisti di Forza Nuova hanno mostrato la loro faccia più ignobile e razzista intervenendo forzatamente per interrompre questa iniziativa, attaccando, come loro costume, la parte più debole della società.

La nostra associazione ricorda alle Istituzioni e alla Magistratura che esistono due leggi: la Scelba del 1952 e la Mancino del 1992 che praticamente attuano il titolo XII della Costituzione che vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista e la sua apologia.

Troppo spesso da parte di coloro che devono attuare queste leggi e vigilare su certe iniziative, vi è sottovalutazione e questo ha fatto sì che ormai non si contano più movimenti fascisti quali Forza Nuova e Casapound che, tra l'altro, hanno anche collegamenti a livello europeo.

Sotto silenzio è passata anche la manifestaizone in camicia nera del 28 ottobre a Predappio e gli atteggiamenti di aperta apologia fascista durante i funerali del repubblichino Rauti.

Tutto questo dimostra che non abbiamo mai fatto i conti con il nostro passato, non abbiamo mai analizzato e fatto conoscere a fondo il fascismo trascurando, non di rado, la nostra storia e di essa le pagine più belle come la liberazione dai nazifascisti e dai fascitsti. Infine, siamo stati troppo tiepidi di fronte al negazionismo e al revisionismo.

Si è diffusa la falsa idea di un fascismo “buono e mite” contro la verità e la realtà che fu di assassini tanto che nel periodo dal 1921 al 1925 furono 3000 gli antifascisti uccisi e 30 condannati a morte. Nopn dobbiamo dimenticare le leggi razziali e la guerra a cui sono stati mandati al massacro decine di migliaia di giovani e distrutto il paese.

La questione dell'antifascismo è necessario che diventi una vera questione nazionale e non ci sia più spazio per un passato tragico e doloroso che mai deve tornate in nessuna forma nel paese.

Come partigiani - conclude il comunicato - ci appelliamo in particolare alle nuove generazioni perché rinneghino questi movimenti e perché si viva in un Italia antifascita, democratica e nel rispetto della Carta Costituzionale nata dalla Resistenza.