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Stormfront, 4 condanne. Per la prima volta sanzionato l'odio razziale via web

Condannati quattro di Stormfront, il sito web fascista con le liste di proscrizione.
Accusati di incitare all’odio razziale, il gup di Roma ha condannato a tre anni Daniele Scarpino, 24 anni, ideologo del gruppo, a 2 anni e sei mesi Diego Masi, 30 anni, di Ceccano (Frosinone) e Luca Ciampaglia, 23 anni di Atri (Teramo), entrambi moderatori del forum. E infine a 2 anni e 8 mesi Mirko Viola, 42 anni di Cantù (Como).

I quattro incitavano a commettere violenza sulla base di pregiudizi razziali, etnici e religiosi e inneggiavano alla superiorità della razza bianca attraverso la sezione italiana del sito internet Stormfront. org.

Si tratta di esponenti del gruppo di estrema destra nazionalsocialista che per anni, attraverso il web, hanno offeso e attaccato esponenti politici, giornalisti e magistrati diffondendo idee discriminatorie sono stati giudicati con il rito abbreviato, una scelta formulata dagli stessi imputati, in carcere dallo scorso 16 novembre, e accolta dal gup Carmine Castaldo.

Le accuse nei loro confronti, sostenute dal pubblico ministero Luca Tescaroli, sono quelle di essersi associati per promuovere un gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi etnici e religiosi.

Il giudice ha disposto per tutti gli arresti domiciliari e la pubblicazione della sentenza sui siti internet dei ministeri della Giustizia e dell’Interno. Sempre il giudice ha disposto il pagamento di un risarcimento di 5000 euro per lo scrittore Roberto Saviano e il giornalista romano Marco Pasqua.

“Siamo soddisfatti per la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Roma. Una decisione esemplare che segna un punto importante nella lotta all’odio razziale. Oggi il pericolo della diffusione tramite la rete di ideologie xenofobe, antisemite e razziste è una piaga che non può lasciarci indifferenti e abbiamo il dovere di combatterla” ha commentato in una nota il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.

“Una battaglia che si può portare avanti solo attraverso l’arma della giustizia e della costruzione di un recinto legislativo in grado di abbattere l’odio contro ogni forma di discriminazione – continua – Ringraziamo il pubblico ministero, Luca Tescaroli, per il lavoro svolto insieme con la Polizia di Stato, nonostante le minacce ricevute in questi mesi. Un grazie sentito all’avvocato della Cei di Roma per averci difeso in un processo che fa storia”. “Va, inoltre, sottolineato un dato importante: la presidenza del consiglio dei ministri e il ministero degli Interni si sono costituiti parte civile in questa causa, segno che le istituzioni oggi sono in prima linea nella lotta al cybercrime e all’odio razziale professato sul web – conclude – Infine, rendiamo noto che il risarcimento economico decretato dal giudice sarà devoluto al reparto oncologico dell’Ospedale Bambino Gesù”.

“Sono molto soddisfatto della sentenza – ha dichiarato Daniele Stoppello, uno degli avvocati di parte civile – è la prima sentenza che riconosce un’associazione a delinquere costituitasi tramite il web. Non c’è nessun precedente al riguardo. Sono contento anche perché il giudice ha riconoscuto il risarcimento del danno a tutte le vittime che si erano costituite parte civile”.

Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:

“L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane vuole esprimere il proprio apprezzamento per le sentenze di primo grado emesse dal Tribunale di Roma nei confronti dei quattro imputati del processo Stormfront.

La conclusione di questa prima fase processuale, che arriva dopo la denuncia presentata congiuntamente negli scorsi mesi da UCEI e Comunità ebraica romana, è un monito per quanti, sfruttando le potenzialità offerte dal web, diffondono i semi del razzismo, dell’odio e dell’intolleranza attraverso la rete.

Un fenomeno ripugnante, che riguarda non soltanto i destinatari delle minacce e delle deliranti farneticazioni che vi sono espresse ma tutti quei cittadini che hanno come riferimento i valori di fratellanza, pluralismo e inclusione sanciti dalla Costituzione.

È necessario vigilare e applicare le norme di legge in vigore e promulgare nuovi provvedimenti che possano efficacemente contrastare i reati che vengono commessi utilizzando le moderne tecnologie affinché gli autori di questi atti criminosi siano messi in condizione di non nuocere”.