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La scomparsa di Umberto Carpi

E’ scomparso ieri 6 agosto, dopo una lunga malattia, Umberto Carpi, componente del Comitato nazionale dell’ANPI e del Comitato di redazione della rivista ufficiale dell’Associazione, Patria Indipendente.

Nato a Bolzano nel 1941, Carpi fu uno degli uomini più rappresentativi del Sessantotto pisano. Professore universitario di letteratura italiana per molti anni - dalla Sapienza a Roma fino all’Ateneo di Pisa dove è stato anche rettore - ebbe anche importanti incarichi politici e istituzionali.

Eletto per la prima volta senatore nel marzo del 1994 con Rifondazione Comunista, verrà rieletto anche nella successiva legislatura, ma in quest'ultima si iscriverà al gruppo della sinistra democratica al Senato.

Ha fatto parte della commissione parlamentare Industria, commercio e turismo e della commissione per l'Indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. È stato quindi sottosegretario di Stato per l'industria, il commercio e l'artigianato nel primo governo di Romano Prodi (dal 22 maggio 1996 al 20 ottobre 1998) e nel primo governo di Massimo D'Alema (dal 22 ottobre 1998 al 21 dicembre 1999).

Uomo dotato di profonda cultura umanistica, acuto spirito critico, brillante conversare e non da ultimo, di una straordinaria ironia, Carpi ha interamente dedicato gli ultimi anni della sua vita alla valorizzazione e promozione dell’antifascismo, della memoria della Resistenza, della Costituzione.

Col congresso nazionale dell’ANPI nel 2011 a Torino è entrato nel Comitato Nazionale dell’Associazione e da allora nonostante i continui colpi della malattia che lo attanagliava non ha smesso di spendersi un istante in tutte le occasioni che richiedessero la sua appassionata presenza e sapienza.

Indimenticabile la sua lectio magistralis su Rinascimento, Risorgimento e Resistenza tenuta alla festa nazionale dell’ANPI ad Ancona nel 2010 (il testo è disponibile su http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2011/Inserto_Lectio_magistralis.pdf) .
Recentemente in una sua lettera indirizzata proprio all’Associazione, ha scritto: “L'unica organizzazione politica e culturale di cui io oggi faccia parte, e con grande fierezza, è l'ANPI e considero un grande onore di essere stato inserito nel suo gruppo dirigente e nella redazione del suo giornale. Spero, malgrado lo stato fisico, d'esser riuscito a dar qualche contributo, almeno di passione. Del resto il 25 aprile comiziavo per voi ad Aosta ed è stato un bel finire così fra tanti partigiani vecchi e giovani in una città in cui la Resistenza traspira dai muri…” .

La Presidenza e la Segreteria nazionale dell’ANPI esprimono alla famiglia del caro Umberto, “Paci” per gli amici, profondo cordoglio e affettuosa vicinanza.

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