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Gaetano Mallia

Nato a Vittoria (RG) il 19 gennaio 1922, morto a Ragusa il 17 aprile 2011.

Nel 1940, all'entrata in guerra dell'Italia mussoliniana, Gaetano si arruola volontario nell'Arma dei Carabinieri e viene inviato in servizio a Torino. In realtà, le sue idee politiche si rispecchiano nella tradizione liberale cui si unisce una profonda fede cattolica. Nel '43 si trova ancora in Piemonte, è vice brigadiere, quando viene annunciato l‘armistizio, l'Italia del Nord è occupata, si crea l'RSI. Mallia è fedele Re, così – mentre nel cosiddetto Regno del Sud – è costituito il “Comando Carabinieri dell'Italia Meridionale”, il giovane prende contatti con il CLNAI: i vertici della Resistenza avranno così un prezioso punto di riferimento clandestino all'interno della caserma fascista. Nell'estate del '44, però, mentre è di pattuglia con un collega, Gaetano viene intercettato da una formazione partigiana e si trova costretto a uscire allo scoperto. Col nome di battaglia “Niso” diverrà ufficiale di collegamento dell'17° Brigata Garibaldi “Felice Cima”. Ha il grado di capo squadra quando, alla guida di un piccolo numero di uomini, è incaricato di proteggere gli spostamenti di un contingente partigiano. A sorpresa, arriva l'attacco dei nazifascisti: si risponde al fuoco ma il nemico ha forze e armi notevolmente superiori, l'unica scelta è la ritirata. “Niso” si accorge che uno dei suoi uomini è rimasto a terra, ferito. Torna indietro, se lo carica sulle spalle e riesce a portarlo in salvo. Nei giorni dell'insurrezione nazionale, il giovane siciliano è tra quanti vengono incaricati dal Comando Volontari della Libertà di occuparsi dell'ordine pubblico nella “polizia del popolo”, mansione che Gaetano manterrà anche nelle prime settimane del dopoguerra, per poi tornare in servizio alla caserma Cernaia nell'Italia finalmente liberata. Il carabiniere Gaetano Mallia è uno dei migliaia di partigiani di origine meridionale che lottarono al Nord, 8mila in Piemonte, sui quali oggi si concentra l'attenzione di molti storici per ricostruire il loro apporto alla costruzione dell'Italia unita, libera e democratica. Fu un contributo prezioso e determinate, sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo, tuttavia troppo poco conosciuto.