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Antonio Garbolino

Nato a San Francesco al Campo (Torino) il 15 aprile 1926, fucilato a Caselle torinese il 1° febbraio 1945, meccanico.

Garbolino era il più giovane dei cinque partigiani della provincia di Torino (Luigi Cafiero, 22 anni, di San Maurizio, Adolfo Praiotto, 28 anni, di Cafasse, Andrea Mensa, 36 anni, di Venaria, Mario Tamietti, 38 anni, di Torino) fucilati dai nazifascisti sul Prato della Fiera di Caselle. Nella primavera del 1944 il ragazzo, che non aveva voluto rispondere al bando della repubblichina di Salò, era entrato nella Resistenza. Inquadrato nella IV Divisione Garibaldi, il giovane meccanico si era battuto valorosamente contro i nazifascisti, sino a che non era caduto nelle loro mani ed aveva affrontato il sacrificio con i suoi compagni di lotta. Per ricordare l'eccidio, nel 63° anniversario, il Comune di Caselle e la sezione locale dell'ANPI hanno organizzato una commossa e partecipata manifestazione. Un grande corteo si è mosso da Piazza Boschiassi ed ha raggiunto il piccolo sacrario di piazza Mensa. Qui Davide Gariglio, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, ha tenuto l'orazione ufficiale ricordando che, "se in tanti sono morti inseguendo il sogno d'essere uomini liberi, noi tutti dobbiamo sempre esserne degni". L'oratore ha concluso affermando: "La democrazia e la libertà vanno difese ogni giorno: nelle case, nelle scuole, nel lavoro, nella società. Solo così saremo degni di quanti, nel loro nome, sono caduti".