Donne e uomini della Resistenza
Dante Quaglierini
- Perseguitati Politici
- Liguria
Nel luglio del 1919, rimpatriato dalla Macedonia dove aveva combattuto come tenente della Brigata "Cagliari", aderì alla frazione massimalista del PSI. Quando, nel giugno del 1920, fu congedato, tornò a Livorno, si iscrisse alla "Lega proletaria dei combattenti livornesi" e vi fondò gli "Arditi del popolo". Arrestato più volte, processato e incarcerato, Quaglierini nel 1921 passò al Partito comunista. Rimosso dal grado di ufficiale, fu di nuovo incarcerato e poi sottoposto a stretta sorveglianza dalla polizia. Trasferitosi a Parma e poi a La Spezia, nel 1931 riprese, a Levanto, i contatti con l'antifascismo militante. Richiamato come soldato semplice nel giugno del 1940, nel dicembre del 1941 fu congedato per malattia. La caduta del fascismo portò il governo Badoglio a reintegrarlo nel suo grado di ufficiale, ma già il 14 settembre Quaglierini fu arrestato dai fascisti. Sfuggito alla condanna a morte, passò alla clandestinità e s'impegnò, come ispettore del PCI, tra i partigiani della zona costiera da Portovenere a Moneglia, collaborando col professor Carando di cui era amico. Sino alla Liberazione, Quaglierini fu capo di stato maggiore della Brigata Garibaldi "Centocroci". Presidente del CLN di Levanto, è stato anche, sino al 1957, segretario della locale Sezione comunista e membro del Comitato federale del PCI spezzino. Nel 1951 Quaglierini rappresentò il Partito comunista nel Consiglio provinciale e, nel 1961, fu anche eletto consigliere comunale a Levanto.
25 Luglio 2010