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Alessandro Casati

Nato a Milano il 5 marzo 1881, deceduto ad Arcore (oggi Monza) il 4 giugno 1955, storico e uomo politico liberale.

Aristocratico, fu tra i protagonisti del movimento cattolico modernista e, nel gennaio del 1907, tra i fondatori della rivista Il Rinnovamento. Dopo la scomunica di Pio X, Casati si avvicinò all'idealismo crociano e collaborò alla rivista Critica. Interventista, combatté nel Primo conflitto mondiale diventando tenente colonnello di Fanteria. Fiancheggiatore del fascismo degli inizi, accettò l'incarico di ministro della Pubblica Istruzione nel secondo Gabinetto Mussolini, dopo l'assassinio di Matteotti. Nel 1925 si dimise dall'incarico e il 16 giugno dello stesso anno fu tra coloro che ricostituirono il Partito liberale. Con la promulgazione delle Leggi eccezionali fasciste, Alessandro Casati si ritira dalla vita politica e si dedica agli studi storici. Nei mesi che precedono la caduta di Mussolini riallaccia i contatti con gli amici liberali e nel giugno del 1943 stipula in loro rappresentanza il primo patto tra i partiti antifascisti. Durante la vana difesa di Roma elabora l'atto costitutivo del Comitato centrale di liberazione nazionale e, con la Capitale nelle mani dei tedeschi, trova rifugio in Laterano, mentre il figlio Alfonso dà la vita combattendo contro i nazisti. Ministro della Guerra dal giugno del 1944 al giugno 1945, Alessandro Casati fu deputato alla Costituente e senatore di diritto dal 1948 al 1953. Tra i suoi lavori di storico ricordiamo soltanto il volume, pubblicato a Milano nel 1942, Dal dispotismo illuminato alla Rivoluzione, 1767-1791. La villa dove si era ritirato nei suoi ultimi anni è diventata poi una delle tante residenze di Silvio Berlusconi.