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Andrea Schivo

Nato a Villanova d'Albenga (Savona) il 17 luglio 1895, morto a FlossenbŒrg il 29 gennaio 1945, secondino, "Giusto tra le Nazioni".

Era guardia carceraria (secondino come si diceva allora), a San Vittore. Addetto al raggio del carcere riservato agli ebrei in attesa di deportazione (c'erano anche donne e bambini), Schivo non restò indifferente. Non solo procurò, nei limiti delle sue possibilità e anche portandolo da casa, cibo ai detenuti affamati, ma non si sottrasse neppure al rischio di trasmettere messaggi agli amici e parenti dei prigionieri, ebrei e "politici". Sembra sia stato tradito da un banale osso di pollo, trovato dai tedeschi in una cella.

Uno degli ebrei, sottoposti a tortura, parlò e il secondino, punito per la sua umanità, seguì la sorte degli altri perseguitati. Anche Schivo finì in una cella e, il 17 agosto 1944, fu tradotto dal carcere milanese al campo di concentramento di Bolzano. Vi restò tre settimane, poi anche lui prese la via del lager di FlossenbŒrg, dove morì meno di sei mesi dopo.

Per il suo altruismo Andrea Schivo, il 27 marzo 2007, è stato proclamato "Giusto tra le Nazioni". Il suo nome sarà inciso su una piccola lapide, posta alla base di uno degli alberi del "Memoriale dello Yad Vashem", a Gerusalemme. La commossa cerimonia della proclamazione si è tenuta nel carcere milanese, alla presenza della direttrice, Gloria Manzelli, del provveditore, Luigi Pagano, di rappresentanti dell'ambasciata d'Israele, del Comune di Milano, dell'ANPI e dell'ANED, di parenti di Schivo e del sindaco di Villanova d'Albenga, che ha annunciato la prossima pubblicazione di un libro sul "Perlasca di Villanova".