Salta al contenuto principale

Antonio Gandin

Nato ad Avezzano (L'Aquila) il 13 maggio 1891, caduto nell'isola di Cefalonia (Grecia) il 25 settembre 1943, generale di Divisione, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Si era laureato in Lettere e, dopo aver frequentato l'Accademia militare di Modena aveva partecipato alla Guerra italo-turca e alla Prima guerra mondiale. Durante la battaglia del Piave, Gandin era ufficiale di stato maggiore divisionale. Nel primo dopoguerra ebbe incarichi al ministero della Guerra, insegnò in diverse Scuole militari e quando scoppiò il secondo conflitto mondiale si trovava, come generale di Divisione della "Acqui", a presidiare l'isola di Cefalonia. All'annuncio dell'armistizio, convinto di riuscire ad evitare uno scontro sanguinoso con i tedeschi, avviò trattative con il comando del presidio tedesco dell'isola, forte di circa duemila soldati. Ma i suoi ufficiali e i suoi soldati erano decisi a battersi contro i nazisti, anche con la collaborazione dei partigiani greci. Nei combattimenti che si svilupparono tra il 15 e il 22 settembre 1943, gli italiani riuscirono a costringere i tedeschi ad abbandonare l'isola. Ma i nazisti, tornati in forze e col massiccio appoggio dell'aviazione, riuscirono ad avere il sopravvento. Impossessatisi di Cefalonia diedero il via alla strage dei militari italiani caduti nelle loro mani. A Gandin fu negato anche di poter morire con i suoi uomini. Al momento della fucilazione, il generale lanciò sprezzante, contro l'ufficiale che comandava il plotone di esecuzione, una decorazione germanica che aveva guadagnato sul campo di battaglia. Questa la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare concessa alla memoria del generale Gandin: "In difficile situazione politico militare, quale comandante della difesa di un'isola attaccata con forze preponderanti dal mare e dal cielo, riusciva con le poche forze a sua disposizione in un primo tempo a stroncare l'azione nemica, successivamente a contenere palmo a palmo l'avanzata dell'avversario sempre crescente in forze, animando col valore e con la capacità personale le sue truppe, fino alle estreme possibilità di resistenza. Catturato dal nemico coronava, col supplizio stoicamente sopportato, l'eroismo e l'alto spirito militare di cui aveva dato luminosa prova in combattimento". Al generale Gandin sono state intitolate strade e scuole ad Avezzano e in altri Comuni italiani. Porta il suo nome anche la caserma che, dal 1959, ospita a Roma il 1° Reggimento Granatieri di Sardegna.